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Local tax, si lavora per evitare la tassa a 3,2 milioni di prime case
GTRES

I nuovi parametri standard che il governo sta analizzando - aliquota al 2 per mille e sconto fisso da 90 euro - potrebbero voler significare niente local tax su 3,2 milioni di prime case. Certo, molto dipende dalle scelte finali dei comuni

Intanto, rispondendo in senato al question time, il ministro dell'economia, pier carlo padoan, ha spiegato che il governo sta lavorando alla semplificazione della tassazione locale, compreso l'accorpamento imu-tasi, aggiungendo che uno degli obiettivi è la "significativa riduzione" del mare di aliquote deliberate dai comuni. Padoan ha detto: "stiamo seriamente pensando a proporre misure in questo senso". Il ministro non ha però confermato se la nuova local tax arriverà o meno come emendamento alla legge di stabilità in senato

Certo è che il nodo politico dell'abitazione principale e del carico fiscale sulle imprese è al centro dei calcoli, tanto che si sta lavorando a una diversa struttura delle aliquote standard che potrebbe ampliare il raggio di esenzione per le case meno pregiate

Bisogna però risolvere la questione del difetto di fondo della tasi che, cancellando gli sconti fissi tipici della vecchia imu, ha reso più gravoso il conto per le case di valore fiscale medio-basso e ha imposto i pagamenti a milioni di abitazioni che erano sempre state esenti da imu e ici. Un fatto non di poco conto se si considera che il 36% delle case del paese ha una rendita che non supera i 300 euro, mentre solo il 10% supera i 900 euro di rendita

Con la tassa unica si punta a rimediare al carattere regressivo assunto dalla tasi. La prima ipotesi contenuta nella bozza di emendamento prevede un'aliquota standard al 2,5 per mille, accompagnata da uno sconto fisso da 100 euro, che riavvicinerebbe la distribuzione della pressione fiscale a quella prevista dall'imu, esentando dai versamenti le abitazioni fino a 265 euro di rendita catastale. Di conseguenza su 2,6 milioni di case non graverebbe la nuova local tax

C'è poi un'altra ipotesi, ovvero abbassare l'aliquota al 2 per mille prevedendo una detrazione fissa da 90 euro. In questo modo l'aliquota scenderebbe in misura maggiore rispetto alla detrazione (limata del 10%) e quindi si allargherebbe la fascia di esenzione fino a comprendere 3,2 milioni di abitazioni

 

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