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Renzi: "Il 16 dicembre sarà il funerale delle tasse sulla casa, non spetta all'Europa dirci cosa tagliare"
GTRES

Dopo il monito di Bruxelles, che aveva definito il progetto del governo di tagliare le tasse sulla casa "contrario alle raccomandazioni espresse all'Italia dall'Unione Europea", è arrivata la replica del premier Renzi. "Non ci facciamo dire dall'Europa cosa tagliare" è stato il duro commento del capo del governo, il quale ha ribadito che dicembre sarà il "funerale delle tasse sulla casa".

Il governo è al lavoro per inserire il taglio delle tasse sulla casa nella prossima legge di stabilità. Ma il progetto sembra non essere gradito a Bruxelles visto che fonti europee, citate dall'Ansa, hanno commentato: "Abbiamo letto i recenti annunci sulle tasse in Italia, ma non avendo dettagli sui piani non possiamo fare commenti". "Però è ben noto che il Consiglio ha raccomandato che l'Italia sposti sugli immobili ed i consumi il carico fiscale che grava su lavoro e capitali". Delle dichiarazioni che hanno il sapore di un vero e proprio stop da parte dell'Unione Europa. 

La replica di Renzi

"Quando c'è da parlare di immigrazione quelli di Bruxelles sono tutti in ferie - è stato l'ironico commento del premier Renzi ai microfoni di Rlt 102,5 - quando si parla di tasse si svegliano tutti insieme. Le tasse le abbassiamo da soli, non ce lo facciamo dire dall'Unione Europea cosa tagliare o no"

Il premier ha voluto ribadire l'intenzione del governo di eliminare la Tasi sulla prima casa e l'Imu agricola a partire dal prossimo anno. "ll 16 dicembre" gli italiani pagheranno la "seconda rata della Tasi, quello è il funerale tasse sulla casa"

 

Il commento di Confedilizia

Sulla questione era già intervenuto anche il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: "Le agenzie di stampa rendono noto che fonti europee non meglio identificate avrebbero espresso contrarietà agli annunci del presidente Renzi di prossima riduzione della tassazione sugli immobili. Evidentemente, i danni causati dalla dissennata politica fiscale in atto dal 2012 – che gli italiani toccano con mano ogni giorno – non sono visibili da Bruxelles e da una burocrazia Ue lontana dalla realtà. 

Confidiamo che il Governo italiano - ha aggiunto Testa - nella sua autonomia, operi per il bene del Paese e inizi al più presto una decisa opera di riduzione della tassazione sugli immobili che, per essere efficace, non dovrebbe essere limitata alla prima casa”. 

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4 Commenti:

giovanni
2 Settembre 2015, 19:17

Le buffonate, non finiscono mai, il venditore di tammeti non sa piu che frgature ammollare alla gente, poi eletto da chi?

giovanni
8 Settembre 2015, 14:28

QUESTO tarato, come fa a dire che uno che ha la seconda casa sia ricco? visto che si presume che tutti abbiano genitori che passano a miglior vita, e grazie a mr bean a chi dovrebbe andare la casa dei genitori al PD, visto che uno guadagna 1300 eu al mese, come C.. fa a pagare

mauro
9 Settembre 2015, 22:01

Probabilmente all'estero "l'elevata" tassazione sugli immobili servirebbe per incentivare la gente ad investire in un'economia sana e a modificare una realtà italiana in cui si parla ancora di case a 5.000 euro al mq con stipendi medi da 1.200 euro al mese e costo della vita altissimo. Per contro le vere e proprie intenzioni del buffone che, purtroppo, ci rappresenta sono quelle di racimolare consensi tentando di risollevare l'opinione catastrofica che ogni persona dotata di un solo neurone funzionante, ha dell'operato del suo governo. La tanto sbandierata "riforma buona" del mercato del lavoro, che prevede un bonus fiscale per i nuovi assunti, sta producendo una vera e propria catastrofe perché le aziende ora hanno come principale obiettivo quello di licenziare i dipendenti assunti con i vecchi contratti (persone dai 35 ai 50 anni di età) per assumere i giovani il tutto applicando i criteri di clientelismo e raccomandazioni (lo sto passando sulla mia pelle)

mauro
9 Settembre 2015, 22:18

Chi entrerà nel mercato del lavoro a danno di coloro che saranno licenziati lavorerà fin quando converrà alle aziende, dopo sarà licenziato e ne verranno assunti altri per continuare ad usufruire degli sgravi: ricordate l'obbligatorietà di assunzione dopo un periodo a tempo determinato? veniva bypassata col cambio di ragione sociale dell'azienda, tutto poi restava invariato ed è normale incontrare persone che hanno lavorato a contratto per più di dieci anni nella stessa azienda che ha solamente cambiato ragione sociale più volte. Non credetegli! a fronte di qualche decina di euro che forse farà risparmiare, sta gettando solide basi di una vera e propria macelleria sociale! Basti pensare che a seguito del passaggio in mobilità di un dipendente e dell'assunzione di un giovane, l'INPS che aveva introiti da aziende in attivo, ora è costretta a mantenerne una per due anni (contributi compresi) e a pagare i contributi per un'altra. Alla fine chi credete che pagherà tutto ciò?

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