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La legge di stabilità 2016 ha introdotto importanti agevolazioni per le imprese. Vediamo quali sono gli sgravi previsti per le aziende.

Non solo prima casa. Le variazioni sull’Imu interessano anche gli imprenditori. Innanzitutto quelli agricoli. Il testo della legge di stabilità prevede, a partire dal 2016, l’esenzione per i coltivatori diretti e  per gli imprenditori agricoli professionali (Iap).

Il ddlintroduce tre criteri per esentare i terreni agricoli dal pagamento dell’Imu. Il primo è, appunto, che siano di proprietà e conduzione dei coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. In questo caso si prescinde dall’ubicazione. Altra possibilità di esenzione è per i terreni che si trovano nei Comuni delle isole minori. Ultima ipotesi è l’immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

Eliminata, inoltre, la classificazione dei terreni agricoli secondo l’elenco Istat dei Comuni (montani, parzialmente montani o di pianura) che era stata introdotta meno di un anno fa. Si torna alla precedente (delimitati, parzialmente delimitati e altri).

Altro capitolo è quello dei cosiddetti “imbullonati”: fabbricanti nei quali sono incorporati impianti, macchinari, attrezzature che sono funzionali al processo produttivo. Dal primo gennaio 2016 potranno essere esclusi dal calcolo della rendita e, quindi, dalla base imponibile per il pagamento dell’Imu. Per evitare l’imposta sui fabbricati già accatastati, i proprietari devono presentare atti con l’aggiornamento catastale con il nuovo calcolo delle superfici, entro il 15 giugno del prossimo anno.

Tanto si è parlato, prima che il testo fosse di dominio pubblico, dell’attesa riduzione dell’Ires e da quando sarà in vigore. All’ingresso alle Camere, l’articolo 5 della legge di stabilità la prevede sin dal prossimo anno, con un passaggio dell’aliquota dall’attuale 27,5% al 24,5% e un’ulteriore riduzione di mezzo punto in quello successivo ancora, ovvero dal 2017. Doppio step anche per quanto riguarda l’Ires. La riduzione è dall’1,375% all’1,225% nel 2016 e all’1,20% nel 2017.

Entrambe le misure per l’anno prossimo sono, però, subordinate, come si legge nel testo “al riconoscimento in sede europea dei margini di flessibilità correlati all’emergenza immigrazione e della conseguente coerenza con la disciplina europea di un obiettivo di indebitamento programmatico fissato fino al 2,4 % e, comunque, nella misura necessaria alla loro copertura”. In caso contrario si passera alle riduzioni “ultime”, direttamente nel 2017.

Ulteriore misura in favore delle imprese, purché investano. Si tratta del “superammortamento”. L’articolo 7 della legge di stabilità prevede che venga “virtualmente” aumentato del 40%, “con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria”, il costo di acquisto di beni materiali strumentali nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. Non è applicabile su beni che hanno coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5%, a fabbricati e costruzioni, nonché a un elenco di beni, allegato al testo, differenziato per categorie di imprese.

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