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La crisi non ha potuto intaccare i rapporti commerciali tra Roma e Madrid: la Spagna è il sesto partner per il nostro Paese, e noi siamo il loro quarto cliente. "Se uno spagnolo è il partner ideale per un italiano che voglia penetrare nel mercato latinoamericano, un italiano è il socio perfetto per uno spagnolo che sta guardando al mercato statunitense, ma anche all'Inghilterra, la Francia o la Germania", dice a idealista news Marco Pizzi,  Presidente della Camera di Commercio italiana per la Spagna. Che spiega anche come e perché la relazione tra i due è destinata a farsi ancora più stretta dopo le elezioni generali del 20 dicembre.

Scambi commerciali a 360 gradi

Nonostante la crisi abbia ridotto i volumi di interscambio tra Italia e Spagna, passati dai 42,5-43 miliardi del 2007 agli attuali 35 miliardi, "l'Italia - dice Marco Pizzi - è oggi il quarto partner per la Spagna e la Spagna è il sesto per il nostro Paese. I valori di intercambio dopo il biennio nero del 2009-2010 non hanno smesso di crescere". La relazione tra i due è davvero a 360 gradi e comprende un po' tutti i settori commerciali, anche se, guardando al volume di investimenti "per quanto riguarda la Spagna, troviamo i settori aerospaziale, biotecnologie, farmaceutico, medioambiente, telecomunicazioni, chimico". Per quanto riguarda gli investimenti spagnoli in Italia, i settori più interessanti sono "telecomunicazioni, moda, ristorazione, ristrutturazione di edifici storici e turismo". 

Se"uno spagnolo è il partner ideale per un italiano che voglia penetrare nel mercato latinoamericano, l'Italia è il socio perfetto per uno spagnolo che sta guardano al mercato statunitense, ma anche all'Inghilterra, la Francia o la Germania".

E per quanto riguarda il settore immobiliare? "Sicuramente abbiamo assistito a una crescita dell'interesse degli italiani verso la Spagna, anche se meno marcato rispetto a quello degli investitori tedeschi o francesi. Questo perché mentre i loro mercati hanno ormai finito di recuperare i prezzi post crisi, nel nostro Paese così come in Spagna ci sono ancora margini di recupero e interessanti occasioni immobiliari"

La percezione della Spagna in Italia

Parte del successo commerciale tra i due Paesi è sicuramente la "percezione" che hanno gli italiani della Spagna e viceversa. "La Spagna è vista come un'economia dinamica - ancor di più dell'italiana - con una grande capacità di reazione davanti alla crisi, alta qualità delle infrastrutture e con un posizionamento strategico nei mercati del latinoamerica". La più grande debolezza di Madrid in questo momento è il rischio di instabilità politica in vista delle prossime elezioni che potrebbero portare al potere non più un partito forte di maggioranza, ma una coalizione".

L'instabilità politica come punto di contatto

"Gli italiani vedono per la prima volta la Spagna assomigliare un po' più all'Italia, dove al potere ormai da più di trent'anni ci sono delle coalizioni e non un unico partito. Gli imprenditori spagnoli dovranno imparare, così come hanno sempre fatto gli italiani, a prendere le proprie decisioni industriali ed economiche indipendemente dall'indirizzo politico, e questo sarà un ulteriore punto di contatto e comprensione tra loro".

L'importanza del "made in Italy"

Il marchio "made in Italy" gode di grande considerazione. "Anche nel desiderio di creare la marca 'Spagna' - afferma Pizzi - credo ci sia implicitamente l'importanza di percepire un Paese attraverso il suo 'made in'". Chi vuol fare impresa nel nostro Paese deve però fare i conti con "la rigidità delle regole del mercato lavorativo, i tanti vincoli burocratici e forse una certa difficoltà di accesso al credito". Mentre guardare alla Spagna è sicuramente muoversi in un mercato dove esistono "meno vincoli burocratici, un costo del lavoro seppur lievemente inferiore, manodopera qualificata e soprattutto alta qualità delle infrastrutture".

 

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