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Perché siamo tanto ottimisti nell’acquistare appartamenti o nell’avviare attività... e perché è un bene
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Scritto da Carlos Salas (collaboratore di idealista news)

Gli ottimisti dominano il mondo. Gli imprenditori ottimisti che guidano l’economia, i politici ottimisti che vogliono ottenere molto e naturalmente noi, che quando siamo ottimisti non possiamo essere fermati.

Perché è un bene? Immaginiamo questa situazione. Siamo alla ricerca con il partner di un appartamento per dare vita a una famiglia e ci imbattiamo nella casa dei nostri sogni. Facciamo quindi i conti: calcoliamo gli stipendi di ognuno, ipotizziamo in che modo possa cambiare la situazione da qui ai prossimi venti anni, valutiamo le varie spese e prendiamo la decisione. “Lo compriamo”. Chiediamo un mutuo e ci imbarchiamo nella più grande spesa della vita.

Un momento. E se lo rifiutano a uno dei due? E se lo rifiutano a entrambi? Se i pagamenti vengono sospesi? Se aumenta il valore dell’Euribor? Perché siamo tanto ottimisti? Secondo gli psicologi dell’età evolutiva, c’è una spiegazione all’irrefrenabile ottimismo che pervade gli esseri umani: per la società in generale, è meglio essere ottimisti che pessimisti.

Immaginiamo questa scena 50.000 anni fa: un inverno durissimo, un’era glaciale che non finiva mai (l’ultima è terminata 12.000 anni fa), l’attacco di un virus che ha colpito intere tribù, vedere i propri figli morire per malattie sconosciute, vedere le donne morire di parto, avere fame, spostarsi da un luogo all’altro a piedi, invecchiare a 50 anni, subire inondazioni, affrontare guerre.

Chiunque avrebbe potuto essere pessimista e dire “mi ritiro nella caverna e mi lascio morire, questo mondo è un disastro”. Ma, come spiegato dal fisico e scrittore statunitense Leonard Mlodinow, nonostante tutti questi ostacoli apparentemente insormontabili, la natura ci ha fornito i mezzi per avere un atteggiamento ottimistico forse poco realista, ma di grande aiuto.

Nelle circostanze avverse, ciò che ha sempre aiutato l’essere umano è l’ottimismo, non il pessimismo. A volte si tratta di un ottimismo irrazionale, ma non era quello di cui parlava Steve Jobs? Nel suo libro “Subliminal, come il tuo inconscio governa il tuo comportamento”, Mlodinow ha spiegato: “Quando affrontiamo la vita, l’ottimismo poco realista può essere l’ancora di salvezza che ci mantiene a galla”. Secondo gli evoluzionisti questa caratteristica è stata regolata, perché le tribù più ottimistiche o che hanno sviluppato un ottimismo irrazionale sono quelle che sono sopravvissute.

Anche oggi, nel bel mezzo della crisi, cerchiamo sempre di essere ottimisti e quando dobbiamo prendere decisioni economiche, come acquistare una casa o investire in Borsa, vediamo il futuro con ottimismo. Naturalmente, a volte sbagliamo. E perché? Perché mentiamo a noi stessi. Questo è ciò che fa un ottimista: mentirsi. A tal proposito, secondo Mlodinow “il nostro inconscio ci dà il meglio quando ci aiuta a creare un sentimento positivo e amabile del nostro io, una percezione di potere e controllo in un mondo pieno di situazioni più grandi di quelle che può affrontare un essere umano”.

Sul posto di lavoro amiamo gli ottimisti che ci tirano su il morale quando siamo giù: “Forza ragazzi, possiamo farcela”. Mlodinow ha spiegato: “Chi sta bene con se stesso si mostra più disposto a collaborare nelle negoziazioni, a trovare una soluzione costruttiva. Gli ottimisti riescono anche meglio a risolvere i problemi, sono più motivati e perseveranti nelle sfide”.

Gli allenatori sportivi e i neurologi sanno che quando il corpo umano è soddisfatto e appagato rilascia dopamina, mentre quando si deprime produce cortisolo, che inibisce e induce in errore. L’ottimismo aiuta a superare i problemi. Negli Stati Uniti c’è un detto: “Fingi fino a quando non è verità”. Gli psicologici definiscono questa attitudine “campo di distorsione della realtà” e consiste nel convincere se stessi e gli altri che si può ottenere ciò che si desidera.

La maggior parte dei successi provengono da persone che, in misura maggiore o minore, hanno creduto in loro stesse, nel loro progetto e nelle loro decisioni. Mlodinow ha aggiunto: “E’ molto probabile che i più grandi successi dipendano dal grado di ottimismo della persona”.

Ricordate quando Steve Jobs ha detto ai suoi dipendenti che dovevano realizzare un cellulare rivoluzionario? Tutti hanno risposto: “Steve, è impossibile, produciamo computer”. E Jobs ha replicato: “Daremo vita al miglior cellulare del mondo”. Che ottimista! Hanno pensato alcuni ingegneri.

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