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I piccoli risparmiatori tornano a investire nel mattone
GTRES

I piccoli risparmiatori cambiano strategia e, pensando a quale tipo di investimento effettuare, tornano a prendere in considerazione il mattone. Mentre gli investitori istituzionali puntano sui Bot, anche in un momento in cui il rendimento è zero, le famiglie si rivolgono al comparto immobiliare. Vediamo perché.

L'ultima asta del ministero dell'Economia ha piazzato tutti i 6,5 miliardi di buoni ordinari a 6 mesi, ma il rendimento è stato ai minimi storici: 0,196%. A fare incetta sono stati soprattutto gli investitori tradizionali, ovvero banche, fondi di investimento e trader. La causa è presto detta: un eccesso di liquidità per le politiche espansive delle banche centrali che ha innescato sul mercato una domanda speculativa. I risparmiatori, lasciati da parte strumenti ormai inappetibili come conti deposito, titoli di Stato o libretti di risparmio e buoni fruttiferi sembrerebbero riscoprire il mattone

Ma dove nasce questo rinnovato amore per il mattone? Innanzitutto bisogna considerare il raffreddamento dei prezzi delle case, che sta rendendo appetibili anche quegli immobili un tempo non accessibili. Ma non finisce qui. A questo fattore si aggiunge, infatti, l’effetto Bce, ovvero la politica monetaria avviata dalla Banca centrale europea che punta a offrire maggiore accesso al credito per le famiglie, in virtù della massiccia iniezione di liquidità arrivata alle banche.

I dati resi noti dall’Abi hanno mostrato che da dicembre a febbraio i mutui per l’acquisto di case hanno registrato un aumento del 42,4% rispetto a un anno prima.

Accanto, dunque, a forme di investimento come il risparmio gestito, gli Etf (Exchange Traded Fund) e le materie prime, tra i piccoli investitori sta tornando a imporsi, sempre di più, il mattone.

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3 Commenti:

mauro
2 Maggio 2015, 12:46

Il titolo dell'articolo mi sembra veramente fuorviante: una cosa è dire che il piccolo risparmiatore, che si presuppone avere già una casa, decide di acquistarne un'altra, altro è dire che in alcune zone, che non sono dentro il raccordo di Roma con catapecchie a 4.000 euro al mq, con 100.000 euro e spicci ci si può comprare una casa in virtù del fatto che tutti coloro che hanno creduto nella favoletta propinata dai vari ragazzotti ripuliti in giacca e cravatta, e che oggi si trovano a pagare tasse insostenibili e a fare fronte ad inquilini morosi, accettano offerte ben più basse rispetto a quelle di svariati anni fa, pur di liberarsi del loro fardello di tasse e preoccupazioni.
Per quanto riguarda la mia esperienza posso raccontarvi che due mesi fa dovevo acquistare una casa. Il proprietario e la moglie, entrambi lavoratori, lui in un'azienda di produzione, lei commessa in un negozio di elettrodomestici e con un figlio, non ostante le garanzie del genitore, non hanno potuto procedere all'acquisto della nuova casa (di conseguenza io non ho potuto comprare la loro) perché la banca non ha concesso loro quanto necessario per estinguere il mutuo e pagare come differenza per l'acquisto della nuova casa: 80.000 euro.
Non credete quindi a chi sbandiera una ripresa nell'erogazione dei mutui perché troppo spesso questo dato viene fornito al posto delle richieste di mutuo alle banche, e questa è ben altra cosa!

Vero!!
Non si vende nulla se non a prezzi di realizzo, e anche nei quartieri migliori di Roma i prezzi seppur calati restano alti solo per la riottosità dei venditori, che potendoselo permettere e non comprendendo le dinamiche di mercato, restano arroccati su prezzi folli con la complicità di Agenti Immobiliari incompetenti e compiacenti pur di acquisire mandati.Stessa cosa dicasi dei mutui, che sono in realtà solo surroghe di mutui contratti con spread folli negli anni 2012/2014.Altro che ripresa!!!

Per mia esperienza, per la "signorilità del tempo" tantissima gente si renderà conto, non con una doccia gelata, bensì con un macigno che cadrà loro in testa, del fatto che la realtà dei fatti è distante anni luce da quello che loro, nascondendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, si sono ostinati a voler vedere. Visto che sono oramai passati otto anni dall'inizio di questa discesa, complice la crisi, evidententemente il trauma sarà fortissimo quando saranno chiamati a correre ai ripari causa: 1) mercato del lavoro drammaticamente cambiato a causa della globalizzazione e della crisi/job act, 2) aumento delle tasse sugli immobili, 3) perdita del lavoro della moglie/marito/figlio, 4) pensionamento, per chi ci arriverà, con un assegno da far ridere i polli, 5) mancanza, (ahimé alle leggi della natura non ci si può sottrarre) dell'aiuto da parte dei genitori 6) impossibilità di pagare lavori di ristrutturazione necessari per un immobile che vale sempre meno, sia perché si invecchia, sia perché costruito con criteri e materiali obsoleti, e chi più ne ha più ne metta.

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