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Mentre continuano le proteste e i presidi, si attende il decreto per rendere operativi i rimborsi parziali per i risparmiatori danneggiati dal salvataggio di Banca Marche, Popolare Etruria, Carife e Carichieti. Il governo deve ancora mettere nero su bianco le modalità dell’intervento. Ci sono tre mesi di tempo e, anche se il viceministro Enrico Morando ha detto che bisogna fare presto, è probabile che vengano presi tutti. Almeno secondo le associazioni dei consumatori. Una volta individuati i criteri dell’intervento, i risparmiatori saranno affidati all’Anac guidata da Raffaele Cantone che dovrà gestire gli arbitrati.

La questione non sembra essere di facile soluzione. Lo stesso Cantone ha fatto sapere che servono due decreti: uno che fissi i presupposti per accedere agli indennizzi e l’altro che stabilisca la procedura e individui il coinvolgimento della camera arbitrale.

Fonti giuridiche, poi, hanno spiegato che i criteri saranno delineati in modo da non configurarli come un risarcimento di danno e l’arbitrato sarà una sorta di “corsia preferenziale” rispetto a un parallelo eventuale procedimento civile. Il giudice, se dovesse essere in corso l’arbitrato, potrebbe infatti rimandare il procedimento al termine del percorso della camera dell’Anac.

Nel frattempo, domani venerdì 8 gennaio 2016 il presidente delle quattro nuove banche, Roberto Nicastro, incontrerà gli amministratori delegati degli stessi istituti di credito e l’Associazione vittime del Decreto salva banche. Sarà presente all’incontro anche la consigliera indipendente Maria Pierdicchi. L’obiettivo è creare un cronfronto tra i vertici delle quattro nuove banche e i risparmiatori colpiti.

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