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E’ stato raggiunto l’accordo per il fondo di stabilizzazione del sistema bancario italiano. Si tratta del fondo “Atlante”, con dote fino a 6 miliardi, che dovrà intervenire sulle quote scoperte dei prossimi aumenti di capitale e in un secondo momento acquistare i titoli derivanti da cartolarizzazioni di crediti deteriorati.

Per l’avvio formale del fondo si attendono i prossimi giorni, ma intanto è stata definita l’architettura del progetto e il probabile perimetro dei sottoscrittori: le principali compagnie assicurative, le Fondazioni e le banche. Nel dettaglio, dalle principali compagnie assicurative si attende un miliardo, dalle Fondazioni 500 milioni e dalle banche 3 miliardi.

Si dovrebbero poi aggiungere la Cdp, con una cifra di 5-600 milioni, e con un ammontare analogo la Sga, Società per la gestione delle attività. La Sgr che dovrà gestire il fondo sarà Quaestio Capital Management sgr, guidata da Alessandro Penati, che fa capo per il 37,6% a Fondazione Cariplo.

Il fondo “Atlante” sarà un Fondo d’investimento alternativo e il suo obiettivo principale sarà quello di sostenere la ricapitalizzazione delle banche italiane e favorire la cessione delle sofferenze del sistema. Ma il fondo “Atlante” interverrà anche a valle di cartolarizzazioni, che potranno avvalersi delle garanzie pubbliche per le tranche senior (le Gacs) e che dovrebbero avvenire su prezzi più alti da quelli attualmente praticati dal mercato, cioè in linea con i valori di carico delle banche.

Per quanto riguarda i rendimenti, secondo quanto riportato dalla nota diffusa da Quaestio Sgr Atlante “vuole generare benefici non solo per gli investitori nel Fondo, offrendo rendimenti interessanti alla luce dell’attuale scenario dei tassi, nonché la possibilità di avvantaggiarsi del possibile incremento di valore dei titoli bancari e della ripresa in atto del mercato immobiliare”.

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