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Acquisto prima casa all'asta: esenzione imposta di registro anche senza rivendere l'immobile
GTRES

La norma del decreto sul credito cooperativo - attualmente in discussione in Parlamento - che prevede l'esenzione dell'imposta di registro del 9% per gli acquisti di immobili all'asta, adesso si arricchisce di un'ulteriore novità. Con un emendamento presentato dal Pd, infatti, viene stabilito che si possa usufruire della tassa fissa di 200 euro senza l'obbligo di dover rivendere l'immobile entro 24 mesi. Fermo restando che si tratti della prima casa.

Al dare il via libera alla modifica è stata la Commissione Finanze della Camera. Il privato che compra la prima casa all'asta potrà quindi usufruire della tassa fissa di registro a 200 euro senza l'obbligo di rivendere l'immobile entro 2 anni. L'agevolazione vale per gli immobili acquistati entro il 31 dicembre, dato che il governo si è riservato la possibilità di estendere l'agevolazione a seconda di quali sia stato l'impatto sull'acquisto di case all'asta.

Con l'emendamento, ha spiegato il capogruppo Pd Michele Pelillo, si mette anche un 'paletto' anti-speculatori, visto che si definisce soggetto che può usufruire dello sconto chi svolge attività d'impresa, quindi "chi professionalmente agisce nel mercato immobiliare e non per attività meramente speculativa". L'agevolazione sull'imposta di registro (200 euro fissi per tutto il 2016 al posto del 9% sul valore della compravendita) per questi soggetti resta vincolata invece alla rivendita dell'immobile entro due anni

 

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