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Robert Shiller: “Prima della bolla immobiliare tutti volevano essere capitalisti o proprietari"
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Un buon investimento è come la diagnosi di una malattia mentale: per capire come si fissano i prezzi devi prestare attenzione a ciò che adesso è economico, ma il cui valore è destinato ad aumentare. Questo significa che devi capire come pensa la gente. È un qualcosa che è più vicino di quanto pensi alla psichiatria, dice il premio Nobel per l'Economia 2013 Robert Shiller, specialista in bolle speculative.

Ê considerato uno dei più chiaroveggienti economisti politici dei nostri tempi. Ê conosciuto per le sue brillanti previsioni, e il suo libro "Esuberanza irrazionale" riuscì a definire i fatti che portarono alla crisi della Borsa del 2000, la famosa bolla dei ".com"

Le sue idee prendono il via dalla considerazione che sia proprio la psicologia umana a dare impulso all'economia e alla dinamica dei mercati. Per le sue analisi empiriche sui prezzi delle attività finanziaria Shiller fu insignito con il premio Nobel. 

Come promotore di un movimento chiamato "behavioral finance", Shiller è convinto che il cervello umano sia strutturato per inventare storie" e che dietro le decisioni di investimento ci sia il pensamento narrativo. Questo significa che i racconti che ci inventiamo sono quelli che fanno sì che i prezzi scendano o aumentino e quando si esagerano possono portare alla manipolazione dei prezzi e alle bolle.. 

L'ansia, la nuova normalità

Interrogato sul momento che stiamo vivendo, il professor Shiller afferma che siamo "nell'età dell'ansia". In effetti, il mondo sta cambiando costantemente e il ritmo del cambiamento può provocare angoscia". Fa riferimento ai progressi tecnologici che rendono praticamente impossibile essere al passo con i tempi.

La quantità di nuovi dispositivi e di applicazioni è sconcertante. Da una parte è affiscinante e utile, però dall'altra fa sí che la gente tema per il suo futuro. Come sarà il mondo tra vent'anni? Come si trasformerà il mercato lavorativo? Quali abilità saranno le più desiderate e valorate?

Secondo Shiller, nessuno è capace di rispondere a queste domande. "Tutto ci conduce alla sensazione che siamo in presenza di un mondo differente e con un tasso di rischio molto più elevato per le persone di quello a cui siamo abituati". Ed è un mondo dove c'è molto disuguaglianza: la paura della disuguaglianza sta aumentando", assicura. 

L'aumento della disuguaglianza e il veloce progresso tecnologico, uniti alla paralisi secolare formano una triade sfavorevole. Ê ciò che produce quello che chiamiamo "The New Normal" (la nuova economia della normalità) secondo la definizione del professor Shiller.

"Quando le persone sono spaventate, vogliono risparmiare di più e tagliare le proprie spese, fattori che indeboliscono l'economia, però, allo stesso tempo, aumentano i prezzi", afferma. È forse l'ansia ad alimentare la Nuova Normalità?

Per analizzare il tema della crescita economica, il professor Shiller cita il suo libro "Esuberanza irrazionale". "Una delle cose che volevo fare nel mio libro, era pensare ai periodi di auge economico come epidemie di idee o racconti che influenzano da vicino l'investimento e che causano fino ad un certo punto la manipolazione dei prezzi. La mia idea è che si debba considerare i periodi di auge economico come se fossero qualcosa diagnosticabile"

Il 'racconto' di Bush

Il professore considera che il periodo 1982-2000 (cambio del Millennio) ebbe un forte imput dalle nuove invenzioni come internet, dal fascino onnipresente verso le aziende o per i cambiamenti geopolitici. Le persone si sentì ispirata dall'arrivo del nuovo Millennio e si lasciò trascinare dalle visioni ottimiste. Erano convinti che l'arrivo del nuovo Millennio avrebbe portato con sé grandi cose.

Il secondo boom, chiamato "boom della Società dei Proprietari" (2003-2007),  prese il nome da una frase usata da George W. Bush durante la sua campagna presidenziale. L'allora candidato difese l'idea che tutti avrebbero dovuto trasformarsi in "capitalisti e proprietari" e che questo era la strada verso la prosperità.

Bush fu molto convincente. Tutti volevano essere capitalisti e proprietari. Questa storia, secondo il professor Shiller, fu il fattore scatenante della bolla immobiliare. I due citati periodi di auge economico a cui fa riferimento Shiller furono causati da un eccesso di ottimismo. Mentre al contrario l'attuale "The New Normal" deriva da un contesto molto differente: il mondo è stato scosso da una crisi finanziaria e il timore di una nuova fase depressiva minaccia l'economia.

Le circostanze non sono del tutto stimolanti e il pessimismo è sempre più presente. Per questa ragione, sembra quasi un paradosso che stia per arrivare un nuovo periodo di boom economico. Il professor Shiller si mostra "preoccupato per l'eccessiva valorazione degli attivi e preoccupato per il tipo di racconti che stanno circolando"

È una preoccupazione eccessiva quella del professor Shiller? Solo il tempo potrà dirlo. Nessun sistema di conoscenza esperto, non importa quanto avanzato e scientifico sia, potrà predirre la prossima bolla speculativa. In ultima istanza, bisognerà sempre considerare che è proprio il comportamento umano a spingere i mercati, e questi due fattori sono troppi erratici e incosistenti in qualsiasi sistema.

Nota: intervista realizzata da Barbara Lejczak con motivo della Suisse Investment Conference in Asia, dove Robert Shiller dette una conferenza titulata "L'arte degli investimenti". Cortesia di Credit Suisse.

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mauro
4 Agosto 2015, 14:36

articolo molto interessante. ma aggiungerei che oltre alle propensioni culturali (in particolare quella tutta italiana che vede il mattone come l'investimento destinato ad aumentare sempre di valore nel lungo termine) esiste anche chi è capace di determinare le condizioni per far si che la gente si orienti verso determinate scelte e queste strategie vengono portate a compimento sfruttando la comunicazione, la pubblicità ed agendo sull'aspetto emotivo delle persone. Io credo che per fare un buon investimento si debba fare lo sforzo di svincolarsi dalle proprie convinzioni, esaminare attentamente tutti i fattori esterni e fare tesoro dell'esperienza e delle idee della gente comune. Sono infatti le reali/realistiche intenzioni ma soprattutto possibilità della gente a determinare l'andamento e la direzione dell'economia di un paese

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