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Cedolare secca: la scelgono due proprietari su tre ed è vantaggiosa anche per l'inquilino

La cedolare secca è diventata la scelta preferita dai proprietari di immobili in affitto. A dirlo è l’ufficio studi del franchising solo affitti, che  ha rivelato come, nel 2013, in quasi due casi su tre (64% dei contratti di locazione stipulati dalle agenzie della rete), i locatori abbiano preferito optare per il regime fiscale a cedolare secca, piuttosto che sommare il reddito da affitto al proprio imponibile irpef (36% dei casi)

Da quando, a fine agosto, la cedolare secca è stata oggetto di intervento da parte del governo, il quale ha ridotto l’aliquota da applicare ai redditi da locazione al 15% per i contratti concordati, sono davvero pochi i casi in cui ancora convenga al contribuente rivolgersi al tradizionale regime irpef. Ma anche per l'inquilino è un vantaggio perché può godere di affitti calmierati

Al di là, infatti, di valutazioni relative alle detrazioni disponibili a chi deve dichiarare i propri redditi, in generale la maggiore convenienza della cedolare secca risulta evidente anche dal semplice confronto fra le aliquote. Se avvalendosi della cedolare secca oggi il proprietario versa alle casse dello stato il 21% (sui contratti liberi) o il 15% (sui contratti concordati) del reddito da affitto percepito, scegliendo l’assoggettamento al regime irpef l’aliquota minima è il 23%. E, per i proprietari di immobili in affitto, che spesso sono soggetti ad aliquote marginali superiori, si ricade più frequentemente in quella del secondo scaglione (27%), se non del terzo (38%) o oltre

Convenienza, quella garantita dalla cedolare secca, che a seguito della riduzione dell’imposta per i contratti a canone concordato e a studenti universitari dal 19% al 15%, permetterà – secondo le agenzie solo affitti – di portare il prossimo anno al 72% la preferenza verso il regime fiscale “flat tax”

Imposizione al 15% per i contratti a canone concordato che pare essere il vero motivo di questo ulteriore apprezzamento da parte degli italiani verso la cedolare secca. L’ufficio studi solo affitti segnala infatti che, se fino a quest’anno i contratti ad aliquota agevolata erano utilizzati solo nel 24% dei casi tra coloro che preferivano la cedolare, nei prossimi mesi questa percentuale potrà salire fino al 30%.

Ciò potrà verificarsi con maggiore frequenza in quelle città con accordo territoriale per le locazioni concordate e a studenti universitari sufficientemente aggiornato: pensiamo ad esempio a Bologna, Firenze o Torino. Avere un accordo territoriale con valori di canone aggiornati e vicini a quelli del libero mercato permette di mantenere convenienti queste forme contrattuali, a tutto vantaggio degli inquilini, i quali possono godere in questo modo di canoni di affitto calmierati

Una strada, quella del rinnovo degli accordi territoriali e dell’adeguamento dei canoni in essi previsti, che porterebbe ad immediati vantaggi tanto per i locatori quanto per i conduttori. Operazione semplice e a costo zero, quanto mai opportuna anche per tutte quelle città nelle quali gli accordi territoriali sono ormai vecchi e fuori mercato: si pensi a Roma, Napoli e ancor più Milano (il cui accordo tra le associazioni di categoria di proprietari e inquilini è fermo ai valori del 1999, del tutto inadeguati rispetto alle attuali quotazioni di mercato)

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4 Commenti:

28 Novembre 2013, 17:53

Peccato che la cedolare secca non conviene ai proprietari con i redditi più bassi..

29 Novembre 2013, 18:03

...... se si è in un comune ad "alta densità abitativa" si può valutare un contratto a canone concordato (3+2), al quale aliquota di riferimento per la cedolare secca risulta essere conveniente anche per dedditi più bassi ...

9 Dicembre 2013, 21:25

Buonasera, sono comproprietaria di un immobile con altre 10 persone, vorrei sapere se è possibile avvalersi del regime della cedolare secca? Mi avevano detto che se si è più di quattro comproprietari non è possibile, però alla confedilizia mi hanno detto di si... qualcuno mi può chiarire questo fatto?

gianluca
10 Dicembre 2013, 20:14

In reply to by anonimo (not verified)

Si può optare per la cedolare secca anche pro quota. Nel caso il contratto dovrà essere comunque soggetto ad imposta di bollo e l'imposta di registro dovrà essere calcolata e versata esclusivamente in funzione della percentuale corrispondente ai proprietari che decidessero di utilizzare il regime ordinario.

Experto avalado por idealista

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