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Case: in un anno prezzi giù del 5,2%, ma si attenua la corsa al ribasso
GTRES

Il prezzo delle case di seconda mano in Italia sperimenta una lieve contrazione dello 0,3% a febbraio rispetto al mese precedente. La caduta accumulata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è ora del 5,2%, da 2.160 euro ai 2.047 euro attuali. È la fotografia dell’ufficio studi idealista che tutti i mesi osserva l’andamento dei prezzi delle abitazioni nei principali mercati

Regioni - a febbraio i valori sono cresciuti solo in Valle d’Aosta (2,1%) e Veneto (1,5%), che sperimenta il secondo incremento consecutivo; stabile la Basilicata. Febbraio negativo per il resto dei mercati regionali con i ribassi maggiori in Puglia (-2%), seguita dalle Marche (-1,5%) e Abruzzo (-1,3%)

La Liguria rimane in vetta alla graduatoria dei prezzi, con una media (di) 2.858 euro al metro quadro, la regione del nord ovest precede Lazio (2.805 euro/m²) E Valle d’Aosta (2.461 euro/m²) Nel ranking delle aree più care d’Italia. All’opposto della tavola la Calabria (1.010 euro/m²), Il Molise (1.010 euro/m²) E la Basilicata (1.238 euro/m²) Sono le più economiche

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Province - nella maggior parte delle province monitorate prevalenza di segni meno, con Ravenna (-5,1%), le province di Barletta-Andria-Trani (-4,2%) e Verbano-Cusio-Ossola (-3,9%) a guidare i ribassi

A febbraio salgono a 27, contro le 25 del mese precedente, le province che hanno mantenuto i loro prezzi in terreno positivo. La metà di queste sono del nord Italia che conferma i segnali di ripresa evidenziati nell’ultimo periodo. Nello specifico, i maggiori rimbalzi spettano a Bergamo e Siena, entrambe con un incremento del 3,7%; con rimbalzi superiori al due per cento si segnalano anche Venezia (2,9%) e Aosta (2,1%); il resto delle aree si raggruppano tra l’1,5% di Como e lo 0,1% di Cosenza 

Il ranking delle province più care vede sempre Savona, con i suoi 3.627 euro al metro quadro, precedere Bolzano (3.189 euro/m²) E Roma (3.041 euro/m²). All’opposto della tavola, la più economica è Biella con soli 796 euro el metro quadro

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Città - nel segno delle rivalutazioni troviamo 30 centri su 105 monitorati questo mese: il fenomeno è ancora una volta più diffuso al nord che al centro-sud, con Bergamo (6,7%) - la cui performance positiva è determinata in parte dalla variazione del campione di riferimento - che precede Siena (4,2%) e Cuneo (3,5%)

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Tra i grandi mercati, Venezia (2,0%), Padova (0,6%) e Torino (0,6%) segnano un’inversione di tendenza rispetto al mese precendente. Il modesto incremento dello 0,1% rappresenta un timido segnale positivo per Napoli e Cagliari, mentre per altre otto città il saldo resta negativo con ribassi sotto la soglia dell’un per cento a Roma (-0,7%), Firenze (-0,7%), Catania (-0,5%), Bologna (-0,4%), Milano (-0,3%) e Palermo (-0,3%). Più giù Bari (-1,7%) e soprattutto Genova (-3,2%)

Dopo l’incremento di questo mese Venezia svetta con i suoi 4.492 euro al metro quadro nella classifica delle città più care d’Italia, seguita a distanza da Roma (3.607 euro/m²) E Siena (3.591 euro/m²), Che scalza dal podio Bolzano. All’opposto della tavola i prezzi più bassi della penisola si trovano a Biella (846 euro/m²), Caltanissetta (905 euro/m²) E Agrigento (995 euro/m²)

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista.it è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di migliaia di immobili attualmente in vendita sul portale, la divisione studi idealista.it realizza le analisi relative al prezzo degli immobili dal 2007. Dopo cinque anni di attività idealista è attualmente una fonte autorevole del mercato per altri uffici studi, entità bancarie e media

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 211.672 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra l’1 e il 28 febbraio del 2015; questi immobili hanno superato il controllo qualità basato su informazioni come: prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati inoltre vengono analizzati soltato quei comuni che hanno mantenuto, nel corso del periodo di studio, una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita. Quei comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi al pari di quelli che hanno registrato, nel periodo dato, una variazione di più del 30% del numero di annunci

 

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