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riforma fiscale forfettario
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Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge delega per la revisione del sistema fiscale. D’interesse nazionale, il contenuto del disegno di legge è incentrato su un argomento che spesso desta preoccupazione tra i cittadini, timorosi di dover far fronte a spese fiscali sempre più elevate. In realtà, il provvedimento 2021 mira ad alleggerire il carico fiscale e a rendere il sistema più equo, certo, semplice e stabile nel tempo.

Riforma fiscale 2021: cos’è

La riforma fiscale 2021 segue le indicazioni contenute all’interno della Legge delega approvata il 5 ottobre 2021 dal Consiglio dei Ministri n.39 e coinvolge l’intero sistema fiscale nazionale. Il documento si compone di 10 articoli, ciascuno dei quali contiene importanti novità in materia di riorganizzazione dell’assetto fiscale italiano.

Conoscere i punti chiave delle disposizioni messe a punto dal Consiglio dei Ministri sul tema della riforma fiscale è essenziale per comprendere le ragioni che hanno condotto alla necessità di innovare il sistema fiscale italiano, oltre che gli effetti positivi che un simile cambiamento potrebbe avere sul benessere economico del Paese nel lungo periodo.

Tempistiche di attuazione della Legge delega

L’art. 1 della Legge delega 2021 riguarda le tempistiche di attuazione del provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri e stabilisce che il Governo è chiamato ad emanare, entro e non oltre 18 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti attuativi o delegati per l’applicazione e l’implementazione delle disposizioni contenute all’interno del testo.

La Legge delega, infatti, funge da cornice e tratta esclusivamente i principi generali che devono accompagnare e guidare il processo di riforma fiscale nazionale. Sulla base di questi principi generali, spetta al Governo delinearne gli aspetti particolari all’interno dei decreti attuativi.

Sistema nazionale della riscossione

Quello dedicato al sistema nazionale della riscossione è l’art. 2 della Legge delega 2021. Esso stabilisce che i compiti di riscossione delle imposte sul territorio italiano vengano affidati all’Agenzia delle Entrate. Prevede, dunque, una fusione tra l’Agenzia della Riscossione e l’Agenzia delle Entrate.

Inoltre, tra le novità introdotte dall’art. 2 della legge per la riforma fiscale 2021 c’è la revisione del meccanismo dell’aggio, ovvero del sistema di remunerazione dell’agente. Questo cambiamento comporta l’attribuzione del costo delle attività di riscossione non più solo a pochi contribuenti. Al contrario, prevede che il costo generale venga attribuito in modo omogeneo e proporzionato.

Sistema di imposizione personale sui redditi e IRES

La novità più importante in materia di riforma fiscale promossa dalla Legge Delega 2021 è contenuta nell’art. 3 e riguarda l’organizzazione di un sistema fiscale duale. Il completamento di un sistema siffatto, consente la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro. Per i redditi da capitale è prevista una tassazione proporzionale con un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale. Per i redditi da lavoro, invece, è prevista la riduzione delle aliquote medie e marginali dell’IRPEF.

La riforma fiscale 2021 riguarda anche la tassazione del reddito d’impresa. L’art. 4, infatti, propone la modifica dell’IRES in modo tale che essa risulti allineata rispetto alla tassazione duale.

Imposta sul valore aggiunto, imposte indirette e IRAP

Nella Legge Delega dedicata alla riforma fiscale 2021, all’art. 5 e all’art.6, vengono trattate le innovazioni riguardanti l’IVA e l’IRAP. Per quanto riguarda l’IVA, il testo di legge propone la razionalizzazione dell’imposta tramite interventi mirati sul numero e sul livello delle aliquote. Per quanto riguarda l’IRAP, invece, si accenna al graduale superamento del tributo, il quale dovrà comunque garantire i finanziamenti necessari al fabbisogno sanitario.

Riforma del catasto

Una delle novità più importanti introdotte dalla Legge delega 2021, relativamente alla riforma fiscale, è la riforma del catasto, prevista dall’art. 7. Essa prevede l’innovazione della situazione catastale attuale e l’eliminazione di tutte le disparità e criticità che la caratterizzano. Le linee guida contenute nel testo di legge suggeriscono la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e l’integrazione delle informazioni catastali con dati più precisi e trasparenti.

IRPEF, nuovo regime forfettario e IMU

L’IRPEF nella riforma fiscale è trattata, invece, all’interno dell’art. 8. Esso prevede l’abolizione dell’addizionale IRPEF comunale e regionale e la sostituzione di tale aliquota con una sovraimposta, in assenza di cambi di gettito. Ciò significa che il nuovo sistema potrà essere messo in atto facendo sì che Regioni e Comuni continuino ad avere gettito equivalente.

Il regime forfettario è uno dei regimi fiscali sostitutivi dell’IRPEF al quale possono accedere le partite IVA in possesso di specifici requisiti. Per accedere alla riforma fiscale forfettario è necessario che il totale dei ricavi o dei compensi non superi il limite massimo di 65.000€. Tale condizione consente di beneficiare di una tassazione agevolata al 15%.

Chi apre una partita IVA nel 2021, inoltre, stando a quanto indicato dal testo della riforma fiscale forfettario, ha la possibilità di beneficiare di una tassazione agevolata al 5%, per i primi cinque anni di attività. Molto attesa, ma non arrivata con la Legge di Bilancio 2021, l’estensione dell’obbligo di fattura elettronica per i forfettari. La riforma fiscale forfettario, tuttavia, prevede un regime premiale per tutti coloro che scelgono di aderire alla fattura elettronica.

Oltre all’IRPEF, la riforma fiscale, l’art. 8 ha per oggetto l’IMU. In questo caso, è previsto che il gettito derivante dagli immobili ad uso produttivo non venga più ripartito tra Stato e Comuni. Al contrario, stabilisce che esso spetti esclusivamente all’ente locale di competenza.

Codificazione

L’art. 9 della riforma fiscale riguarda il riordino delle norme tributarie. Affinché ciò sia possibile, è necessario organizzare le regole sulla base di settori omogenei e coordinare tutte le disposizioni della normativa sancita dall’Unione Europea. Inoltre, è necessario assicurare completezza disciplinare ad ogni settore e aggiornare costantemente il linguaggio normativo vigente in materia.

Disposizioni finanziarie

I fondi finanziari stanziati per l’attuazione e l’implementazione di quanto contenuto all’interno della Legge delega 2021 sono stati così ripartiti: 2.000.000.000€ per il 2022 e 1.000.000.000€ per il 2023. Nel caso in cui l’attuazione dei decreti per la riforma fiscale dovesse richiedere un dispendio di risorse economiche maggiore rispetto alle disposizioni finanziarie stanziate, si provvederà all’emanazione di nuovi emendamenti e, successivamente, al compenso delle risorse mancanti.

 

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