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Uno dei tenori più celebri della prima metà del novecento, Giacomo Lauri-Volpi, stabilì la sua dimora in Spagna, a Valenza, dopo la Seconda Guerra Mondiale e il matrimonio con la soprano spagnola Maria Ros. Qui visse fino alla sua morte, avvenuta la mattina del 18 marzo 1979. La causa ufficiale della morte fu trombosi celebrale, unita sicuramente alla profonda sofferenza per aver perso, quattro mesi prima, la donna che aveva amato durante tutta la vita.

Sua figlia adottiva, Carla Lauri, entrò in possesso di un diario privato del maetro che conteneva le lettere alla moglie malata. E che continuò a scrivere anche quando ormai lei non poteva più leggerle. Pochi giorni prima della sua morte, il tenore si recò sulla tomba della moglie per lasciarle fiori e lasciò testimonianza della sua visita nel suo diario: "Oggi dicono che il mondo si è fatto da solo e che il pensiero è solo materia, è possibile che tu già non esista? La ragione dice di no, però il cuore dice sì, che esiste Dio, al quale sei tornata dopo la dura esperienza terrena...Io ti rivedrò".

L'ultimo desiderio del gran tenore italiano fu che la sua anima fosse "con Dio (e sua moglie), il cuore a Roma (la città dove crebbe) e il mio corpo in Spagna (Il Paese dove si innamorò, diventò vecchio e morì). Dal 1979 riposa con Maria Ros nel cimiterio di Godella e la loro dimora, che fu testimone della loro bella storia d'amore, è in vendita a 1,4 milioni di euro.

Il palazzo del 1910 si trova a Burjassot, in provincia di Valenza. Nonostante abbia viaggiato per mezzo mondo per interpretare le opere di Puccini o Verdi, infatti, sempre tornava a Burjassot dove scrisse anche la sua opera L'equivoco.

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