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Bonus prima casa, l’Italia nel mirino della Commissione europea
GTRES

La Commissione europea ha inviato lo scorso 25 gennaio un parere motivato, secondo passo della procedura d’infrazione, all’Italia per l’esclusione dei cittadini dell’Unione europea di nazionalità non italiana che non intendono stabilirsi in Italia dal beneficio dell’aliquota ridotta per l’acquisto della prima casa non di lusso nel territorio italiano.

Nel dettaglio, secondo Bruxelles tale limitazione “viola le norme dell’Unione europea in materia di libera circolazione dei capitali (articolo 63 del TFUE) che garantiscono il diritto alla libera circolazione dei capitali nell’Ue”.

La Commissione europea ha quindi chiesto al nostro Paese di abolire le restrizioni alla libera circolazione dei capitali per quanto riguarda gli investimenti immobiliari. Sotto accusa è la normativa che esclude i cittadini Ue di nazionalità non italiana che non intendono stabilirsi in Italia dal beneficio dell’aliquota ridotta dell’imposta di registro per l’acquisto della prima casa non di lusso nel territorio italiano.

Se l’Italia non si attiverà entro due mesi, la Commissione potrà deferire la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

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