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Scopriamo insieme le date di quando viene pagata la pensione di gennaio 2023. Ecco il calendario dei pagamenti (con tanto di aumento come previsto dalla legge di Bilancio) a seconda dell’ordine stabilito da Poste Italiane.

Le date del pagamento della pensione di gennaio 2023

Il pagamento delle pensioni di gennaio 2023 seguirà il normale calendario di accredito, non più quello anticipato introdotto durante l’emergenza covid. I pensionati titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution torneranno a ricevere l’accredito della pensione a partire dal primo giorno del mese.

Il pagamento della pensione di gennaio 2023, quindi, partirà da martedì 3 gennaio. Poste Italiane, inoltre, ricorda anche che i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dagli 8.000 Atm Postamat in Italia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Tutti i pensionati che intendono ritirare i contanti allo sportello potranno presentarsi in uno dei 12.800 Uffici Postali su tutto il territorio nazionale dal 1º all’8 dicembre, secondo la turnazione alfabetica affissa all’esterno di ciascun Ufficio Postale. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Ecco, nel dettaglio, il calendario per il pagamento delle pensioni di gennaio 2023:

  • dalla A alla B: 3 gennaio 2023;
  • dalla C alla D: 4 gennaio 2023;
  • dalla E alla K: 5 gennaio 2023;
  • dalla L alla O: 7 gennaio 2023 (solo la mattina);
  • dalla P alla R: 9 gennaio 2023;
  • dalla S alla Z: 10 gennaio 2023.

Aumento delle pensioni da gennaio 2023

A partire da gennaio scatterà la rivalutazione 2023 delle pensioni, si tratta di una perequazione del 7,3% per adeguare gli assegni all’aumento del costo della vita. Inoltre, la legge di Bilancio, ha stabilito un nuovo schema di applicazione della rivalutazione, non più a tre fasce ma a sei:

  • rivalutazione del 100% per i trattamenti fino a 4 volte il minimo;
  • rivalutazione dell’85% per i trattamenti fra 4 e 5 volte il minimo;
  • rivalutazione del 53% per i trattamenti fra 5 e 6 volte il minimo;
  • rivalutazione del 47% per i trattamenti fra 6 e 8 volte il minimo;
  • rivalutazione del 37% per i trattamenti fra 8 e 10 volte il minimo;
  • rivalutazione del 32% per i trattamenti oltre 10 volte il minimo.
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