Un'anno fa io e mio fratello abbiamo concesso in comodato d'uso gratuito verbale la casa dei nostri genitori (disabitata) in comproprietà essendo, 2 figli, al 50%.
La casa è stata concessa a mio figlio il quale ha fatto richiesta di residenza presso il comune dove è situato l'immobile. L'ufficio anagrafe con la modulistica ha richiesto anche a quale titolo lui occupava la casa e sia io che mio fratello abbiamo sottoscritto un allegato (con allegati i ns doc. di identità) dove per la nostra quota (50%) concedevamo il comodato d'uso verbale gratuito.
Ora, dopo un anno mio fratello per un (chiamamolo) capriccio ha voluto recedere inviando al sottoscritto una pec con la quale comunica il recesso. Nella pec comunica anche di aver inviato una comunicazione (sempre pec) per la disdetta della sua concessione presentata da mio figlio al comune all'atto della richiesta di residenza. Non risulta al momento che mio figlio abbia ricevuto alcuna notifica da parte di mio fratello.
Domande: 1) Cosa se ne fa il comune (ufficio anagrafe) delle comunicazione? 2) Il mio 50% di possesso può far si che mio figlio possa restare nella casa? 3) Mio figlio per poter andar via ha il diritto di avere il tempo necessario per trovare una nuova casa?

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