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“Patrimonio Indigeno”, la street art che dà nuova vita a Roma
Paolo Codato

Lo scorso 8 febbraio è stato inaugurato nel quartiere San Lorenzo, a Roma, un grande murales dello street artist Lucamaleonte. Si chiama “Patrimonio Indigeno” e si trova tra Via dei Reti e Via dei Piceni. A idealista/news lo street artist Lucamaleonte ha spiegato qualcosa in più.

Perché realizzare un’opera di street art?

Non definirei l’opera come street art, perché ritengo che la street art sia quella che nasce spontaneamente e illegalmente. Il lavoro è un intervento di arte pubblica, perché commissionato da un privato, ma donato alla città.

I motivi sono molteplici, l’arte può essere utilizzata per veicolare messaggi, portare consapevolezza nel pubblico che la “abita” e iniziare un processo di riqualificazione locale, anche solo donare un po’ di bellezza ai luoghi dove è assente.

Qual è il valore aggiunto di “Patrimonio Indigeno”?

Il valore aggiunto di “Patrimonio Indigeno” è quello di raccontare la storia locale con degli elementi forti e quasi tutti riconoscibili. Parlare un linguaggio tipico del territorio, costruendo un universo simbolico ben definito e caratterizzante per chi vedrà l’opera tutti i giorni.

Che significato ha questo murales per il quartiere San Lorenzo?

Non saprei, perché non abito nel quartiere, certo è che in questo particolare momento storico, dove manca un’educazione e un’abitudine alla bellezza, è necessario fare arte nei luoghi molto più delle epoche passate. Soprattutto in quartieri dove si sta un po’ perdendo la rotta circa il rispetto dell’altro e degli spazi che si vivono. Forse il murales può aiutare in questo senso. Il vero obiettivo è far sì che gli abitanti del quartiere lo considerino proprio e lo tutelino come bene comune.

Come è nato “Patrimonio Indigeno”

L’opera è stata realizzata grazie a una collaborazione tra la Fondazione Pastificio Cerere (presidio culturale che ha caratterizzato la vita del quartiere sin dagli anni Settanta) e Scs Sviluppo Immobiliare Srl, a cura di Marcello Smarrelli. L’intervento interessa le facciate di un edificio sito tra Via dei Reti e Via dei Piceni, profondamente segnato dai bombardamenti che hanno ferito il quartiere durante la Seconda Guerra Mondiale, recentemente ricostruito ad opera di Scs Sviluppo Immobiliare Srl.

Attraverso simboli iconografici e topografici, inseriti all’interno di una composizione vegetale, Lucamaleonte ha creato un’opera che dialoga con il contesto urbano, con la sua identità attuale e la sua memoria storica. Ad ispirare l’artista, la storia dell’arte e le fonti classiche, insieme alla sua passione per la riproduzione di immagini di piante e di animali, mutuate dallo studio degli antichi erbari e dei libri illustrati di zoologia.

Attraverso un comunicato è stato sottolineato che, come ogni pratica artistica, anche la street art rappresenta un potente strumento di riqualificazione urbana e di diffusione della cultura, su cui vale la pena investire beneficiando della sua popolarità. Grazie a un linguaggio immediato e trasversale la street art, intesa come intervento artistico nello spazio urbano, può raggiungere con più efficacia pubblici diversi ed eterogenei. E’ di fondamentale importanza che tali interventi vengano inseriti in progetti ampi, basati sul dialogo tra artisti, cittadini e istituzioni realmente interessate a promuovere politiche di sviluppo e di integrazione.

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