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Nasce in Toscana il primo smart working village a misura di lavoratore (e famiglia)
Sailko (CC BY-SA 3.0)/wikimedia

Lavorare da remoto in uno dei borghi più belli d’Italia, farlo sfruttando la banda ultralarga e beneficiando di un incentivo che copre il 50% del canone d’affitto. È la proposta del Comune di Santa Fiora sul Monte Amiata, uno splendido paesino che si candida a essere a tutti gli effetti il primo smart working village italiano. Per conoscere maggiori dettagli, idealista/news ha intervistato il sindaco Federico Balocchi.

L'origine del progetto

Contrariamente a quanto si possa pensare, però, il progetto dello smart working village a Santa Fiora è partito in tempi non sospetti, ancor prima dello scoppio della pandemia che, come sottolinea il sindaco “è stato sicuramente un acceleratore per far prendere piede a questa nostra iniziativa”.

Un’iniziativa che, come ha spiegato Balocchi, “abbiamo iniziato a pianificare a febbraio 2019, per inserirla nel programma elettorale che avremmo presentato di lì a breve. L’idea era quella di puntare sulla banda ultralarga che stava per arrivare a Santa Fiora, ma in quel momento immaginavamo una prospettiva di sviluppo del piano a 10 anni, con la pandemia ci siamo resi presto conto che la prospettiva sarebbe diventata a 10 giorni e allora ci siamo dati da fare per partire il prima possibile”.

E, a dire il vero, il progetto dello smart working village a Santa Fiora è già decollato, visto che in Comune sono attesi già i primi tre lavoratori da remoto che hanno fatto richiesta di aderire alla proposta comunale. “Oltre alle prime adesioni – spiega il sindaco – so che molte agenzie immobiliari e privati stanno ricevendo tantissimi contatti per le case da affittare”. Ma andiamo con ordine e spieghiamo nel dettaglio cosa prevede l’offerta dello smart working village.

Il Comune di Santa Fiora si rende disponibile a coprire il 50% (fino a un massimo di 200 euro) del canone d’affitto del lavoratore da remoto che si trasferisce nel borgo sul Monte Amiata per un periodo massimo di 6 mesi. La domanda deve essere inoltrata tramite pec al Comune entro il 31 dicembre 2020. Nella domanda bisogna autocertificare il permesso concesso dal datore di lavoro a svolgere il proprio ruolo in smart working (indicando l’arco temporale) e bisogna anche segnalare l’immobile preso in affitto (indirizzo, periodo, importo di locazione, proprietario dell’immobile) al fine di ottenere l’erogazione del voucher.

I servizi per le famiglie

Il sindaco Balocchi ci ha tenuto a specificare che “non c’è nessun problema di budget, se non dovessero bastare i fondi per soddisfare tutte le richieste, stanzieremo altri soldi perché per noi quello dello smart working village è un progetto strategico. Non è un bando vero e proprio, quindi le richieste potranno essere inoltrate fino al 31, ma sicuramente potremo prorogare la scadenza per presentare le richieste”.

Non un trend passeggero, quindi, ma un progetto strategico per il Comune di Santa Fiora che, come sottolinea il sindaco stesso, ha tutte le caratteristiche per essere un perfetto smart working village: “Il nostro non è solo un borgo meraviglioso incastonato nel verde del Monte Amiata, l’aspetto più rilevante, soprattutto per una famiglia in cui i genitori lavorano in smart working, sono servizi all’infanzia e noi abbiamo un bellissimo nido comunale da mettere a disposizione per il quale il costo varia in base al’Isee fino a un massimo 200 euro al mese”.

Ma non solo, “la materna è statale quindi gratuita – continua Balocchi – abbiamo tutte le scuole fino alle superiori con e comunque nei paesini vicini, che sull’Amiata sono come i quartieri di un’unica città, hanno diversi istituti, inoltre abbiamo una ludoteca per bambini aperta fino alle 18 che costa 2 euro all’ora e ovviamente d’estate oltre alla materna e al nido estivo ci sono i centri estivi e offriamo servizi di scuola bus”.

Insomma, lo smart working village non è solo a misura di lavoratore, ma a misura di famiglia, ogni aspetto è curato nel dettaglio senza lasciare nulla al caso. “Dobbiamo dare qualcosa in più perché le famiglie vengano da noi – sottolinea il sindaco di Santa Fiora – per questo offriamo tanti servizi per la famiglia, oltre alla possibilità di lavorare con la banda ultralarga”.

Probabilmente la convivenza con il virus renderà lo smart working una misura strutturale, cambiando di fatto molte abitudini di vita che potrebbero consentire di recarsi in ufficio non più tutti i giorni. Per questo sempre più persone, almeno per alcuni periodi di tempo, potrebbero decidere di trasferirsi lontano dai grandi centri urbani. Su questo punta Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora: “La qualità della vita che può offrire un borgo come il nostro è imparagonabile, così come i costi. Nel nostro Comune per comprare casa bastano 800 euro al mq e con gli stessi soldi che servono per comprare un appartamento in città, qui si compra una villetta con giardino”.

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