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Cala l’offerta alberghiera in Italia, ma aumenta la sua qualità. Lo dice il Barometro del turismo di Federalberghi (scaricabile qui), che evidenzia come, sebbene nel decennio dal 2007 al 2017 l’offerta ricettiva sia diminuita del 3,1% (i dati Istat riportano un totale di poco meno di 32 mila strutture in tutta Italia), in realtà si sia registrato un aumento del 78,2% nel numero di soluzioni a cinque stelle (499 in Italia) e del 37,8% di quelle a quattro stelle, circa seimila.  Stabili le strutture a tre stelle (aumentate in dieci anni del 4% per un totale di oltre 18 mila) ma calano considerevolmente gli hotel a due e una stella, ridotti complessivamente di oltre il 60% in dieci anni.

Settore alberghiero: scendono i prezzi delle case vacanze, aumenta l'offerta di qualità
idealista/news

Occupati nel settore alberghiero

Un dato positivo viene dal saldo tra imprese iscritte e cessate all’apposito registro: tra aprile e giugno di quest’anno tale cifra è positiva, e supera le 200 unità. Gli occupati nel settore alberghiero sono cresciuti, tra l’aprile-giugno 2017 e lo stesso periodo del 2018, dell’1,4%. Non una gran cifra, ma sempre da applaudire in un contesto di crisi occupazionale come quello presente. In particolare i contratti a tempo determinato sono saliti dell’1,8% e quelli a tempo indeterminato dello 0,8%.

Fatturato nel settore turistico

In moderata crescita infine anche il fatturato dei servizi turistici nel primo trimestre del 2018. L’incremento dell’1,4% è la sintesi di un incremento più consistente nei servizi di alloggio rispetto ai servizi di ristorazione. Nel mercato alberghiero l’andamento dei ricavi medi nel primo semestre del 2018 continua ad essere positivo, con una crescita del 4,4% rispetto al 2017.

Case vacanze, crescono gli acquisti

La tenuta del turismo in Italia è confermata anche dalla crescita, seppur contenuta, delle transazioni per l’acquisto di case vacanze nel 2017, sostenute anche dal conveniente andamento dei prezzi immobiliari. L’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2018 di FIMAA-Confcommercio, redatto in la collaborazione con Nomisma e scaricabile qui, ha analizzato compravendite e locazioni di 203 località di mare e 112 di montagna e lago, scoprendo che rispetto al 2016 si è registrato un +3,5% negli acquisti di seconde case da vacanza. In particolare, le località marine hanno fatto segnare +4,8%, quelle lacustri un +8,0%. In calo invece gli acquisti in montagna con un -4,3%.

In Umbria calano i prezzi delle seconde case

Allo stesso tempo calano i prezzi, in armonia con il mercato immobiliare italiano in generale. Nel 2018 infatti, segnala sempre Fimaa, il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica in Italia si è attestato a 2.173 euro al metro quadro, con una contrazione del 2,5%. A segnare il calo più intenso l’Umbria, anche in conseguenza dei recenti eventi sismici, con un -4,5%; seguono Abruzzo e Lazio (-4,0%) e Sardegna (-3,5%). Il calo più contenuto in Puglia che, con un – 0,4% resta sostanzialmente stabile.

Per quanto riguarda i prezzi in assoluto, Santa Margherita Ligure (GE) si conferma secondo Fimaa-Nomisma ancora una volta in cima alla classifica delle principali località turistiche per quanto riguarda i prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi, con valori pari a13.000  euro al metro quadro. Seguono sul podio Capri (NA) con 12.800  euro/mq e Forte dei Marmi (LU) con 12.700 euro/mq.

Infine, nel 2018, il mercato della locazione delle abitazioni segna un +1,1% su base annua, in miglioramento rispetto al 2017, grazie alla crescita dei flussi turistici. L’aumento ha interessato tutte le zone turistiche: +1,5% nelle località lacustri, +1,1% le località marittime e +0,9% la montagna.

 

 

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