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Dal 2010 più che raddoppiata l'incidenza delle tasse sul valore della casa. Che succederà con la local tax?
GTRES

Nel documento di programmazione economica (Def), il governo ha messo nero su bianco la sua intenzione di far confluire le tante imposte sulla casa in un'unica local tax, in vigore dal 2016. La preoccupazione riguarda ora l'effettiva portata di un'imposta che dovrebbe razionalizzare il prelievo sulle abitazioni. Prelievo che, secondo calcoli della CGia di Mestre, è salito del 119% negli ultimi quattro anni.

Incidenza delle tasse sul valore delle case
Secondo l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, tra il 2010 e il 2014 il valore di mercato di un'abitazione di tipo civile è sceso del 16,4% ( da quasi 200.000 a poco meno di 170.000), mentre le imposte ordinarie (ovvero versate da tutti i proprietari) sono aumentati dell'86% (da 300 a 560 euro). Ciò vuol dire che l'incidenza delle imposte sul valore dell'abitazione à passata dall'1,5 al 3,3 per mille, con un incremento del 119%.

Il problema ora è verificare se la creazione di un'unica local tax significi solo un nuovo cambio di sigle, ma non un'effettiva diminuzione del prelievo fiscale. "Ridurre il numero di tributi che grava sulla casa - ha detto il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - è un provvedimento che va nella direzione giusta, ma non basta. Ê ancora più indispensabile tagliare drasticamente e in misura strutturale il peso fiscale che preme sugli immobili. Ricordo che tra il 2010 e il 2014 la tassazione sulla casa è quasi raddoppiata, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso di oltre il 16%. Due fenomeni di segno opposto che hanno contributo a ridurre la ricchezza degli italiani"

Nella local tax due terzi delle tasse comunali
Intanto, almeno sulla carta, la local tax dovrebbe comprendere il 65% delle tasse comunali. In essa confluiranno Imu e Tasi, ma non è ancora certo il destino dell'addizionale comunale Irpef. Questa dovrebbe confluire nelle casse statali in cambio del gettito Imu degli immobili di categoria D (che attualmente hanno un'aliquota del 7,6%) e che riscuote lo Sato. 

Analizzando la situazione nelle grandi città - secondo l'associazione di Mestre -  l'incidenza dovrebbe attestarsi al 69% a Milano, al 66% a Roma, al 57% a Bologna e al 52% a Firenze, Genova e Torino. Sotto la media nazionale i risultati di Perugia (47%), Palermo (45%), Reggio Calabria (38%), Venezia (36%), Napoli (33%)

 

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