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idealista, crescono i rendimenti nel settore immobiliare
GTRES

In Italia l’investimento in immobili è sempre più redditizio, secondo i dati pubblicati dall’ufficio studi idealista. Acquistare un immobile di qualsiasi tipologia per metterlo a reddito produce, nel peggiore dei casi, il doppio del rendimento che offrono i Buoni del Tesoro a 10 anni.    

Secondo questo studio, che mette in relazione i prezzi di vendita e affitto delle diverse tipologie immobiliari per calcolare il loro rendimento lordo*, i locali commerciali si confermano il prodotto più redditizio, con un rendimento pari all’8,8%, seguiti dagli uffici (6,9%), le abitazioni (5%) e i box (4,1%). Tutti i prodotti analizzati evidenziano variazioni positive rispetto al primo quarter.

Rendimenti nel residenziale

Tra le città capoluogo italiane Biella (7,4%) è quella che garantisce il rendimento maggiore. La seguono Trapani (7,2%), Rovigo (6,8%) e Brindisi (6,8%) al top di una graduatoria che vede più della metà dei centri - 48 su 79 monitorati – con  rendimenti superiori alla media del periodo. Milano (5,3%) è fra questi, discorso diverso per Roma (4,7%) e Napoli (4%) che seguono nelle retrovie.

Le città dove i proprietari ottengono meno affittando la loro casa sono Cuneo (3,7%), poi Salerno, Savona e Siena, tutte con un rendimento pari al 3,6%.

Rendimenti dei locali commerciali (no capannoni)

I locali commerciali sono il prodotto con i maggiori tassi di rendimento nella maggioranza delle città italiane per cui è stato possibile rilevare il dato. I ritorni maggiori per i proprietari si registrano a Venezia (15,4%), che precede Rimini (14,6) e Bergamo (13,5%). Rendimenti a due ciifre anche per Napoli e Bologna, entrambe con una redditivià del 10,3%. Più distanziate Milano (9,4%) e Roma (7,6%).

All’opposto della scala, le città meno attrattive per gli investitori sono Reggio Calabria (4,5%) e Firenze, con una profittabilità di appena il 2,5%.

Rendimenti degli uffici

Stando ai dati di idealista anche gli uffici possono garantire rendimenti di tutto rispetto, non lontani da quelli dei locali commerciali. Piacenza (9,4%) è la città che garantisce i ritorni più sostanziosi ai proprietari di uffici. Alle spalle del centro lombardo seguono Novara (8,5%), Prato (7,4%), Bergamo (7,2%) e Treviso (6,9%). A Milano (6,4%) e a Roma (5,8%) i tassi viaggiano sotto il ritmo della media nazionale.

Scorrendo la graduatoria verso il basso troviamo Lecce (4,3%), Rimini (4,1%) e Pesaro (3,7%), fanalini di coda dei rendimenti da locazione per il comparto degli uffici. 

Rendimento dei box   

I box auto sono il prodotto meno profittevole per gli investitori in quasi tutti i mercati monitorati, talvolta con rendimenti inferiori ai buoni a 10 anni,  vedi i casi di Firenze (1,8%) e Trieste (1,4%).

Ad ogni modo nelle grandi città, dove trovare parcheggio può essere estremamente difficoltoso, l’investimento in un box può arrivare a rendere più dell’abitazione, come dimostrano i dati di Napoli (10,7%), Roma (6,8%) e Milano (6,4%).

Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista: “Il calo dei valori immobiliari fa schizzare i rendimenti immobiliari in tutti i comparti. Con i Bot allo zero virgola e i Btp a 10 anni all’1,9% c’è ottimismo verso un rilancio degli acquisti con l’obiettivo di messa a reddito per piccoli e medi risparmiatori”.

* il rendimento da affitto viene inteso al lordo di imposte (imu, cedolare secca) e le spese di gestione

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10 Commenti:

livio zambotti
31 Luglio 2015, 14:50

Mi piacerebbe conoscere la situazione delle rendite degli appartamenti a scopo turistico (seconde case) in specifico nelle stazione turistiche in alta quota.

paolo
31 Luglio 2015, 18:11

Vero, se l'inquilino paga .... Ad oggi con la "morte" dell'obbligazionario ha senso l'immobiliare, ma attenzione alla affidabilità del pagatore. Faccio notare che ad oggi le SGR hanno visto aumentare la raccolta fondi a 2 cifre 'Year Over Year'. Non esiste solo l'obbligazionario...

Ciao, perché parli della "morte" dell'obbligazionario?
Certamente oggi è difficile trovare btp con quotazioni interessanti poiché a partire da novembre 2011 (fine dell'ultimo governo berlusconi) le quotazioni dei btp si sono alzate moltissimo. per esempio i btp IT0001278511 5.25% (4.59% netto) a rimborso il 1-nov-2029 li ho comprati a settembre 2011 a 89.5% ieri sono stati comprati a 136.93% e l'11 marzo scorso hanno raggiunto 149.63% certamente acquistarli oggi sarebbe poco vantaggioso, a meno di speculare su piccole variazioni, tuttavia esistono obbligazioni "corporate" come gazprom XS0906949523 rimborso 21-03-2015 a rendimento 4.364% (3.23% netto) taglio min 100.000 euro, che sono state scambiate ieri a 96.25% quindi alla scadenza garantiscono un rendimento netto pari circa il 3.6% netto annuo

Ciao. Hai perfettamente ragione ed anche io ho fatto scelte simili. Il vero problema è che l'obbligazionario è cambiato tantissimo dopo il QE di Draghi:le obbligazioni emesse nel passato sono schizzate verso l'alto come prezzo, in particolare se avevano cedole alte, riducendo il rendimento netto a poche briciole.
Adesso trovare un rendimento (a basso rischio) con una cedola alta (> 3% netto) nel medio termine è dura. Tieni conto che con il costo attuale del denaro, c'è rischio che alcune società rimborsino le obbligazioni (vedi Telecom) anzitempo...

sferbon
31 Luglio 2015, 18:25

Ma il rendimento lordo he significato ha?
Se fate uno studio serio dei rendimenti netti le conclusioni sono allarmanti per chi investe.
Ma ho investe più?

rosangela
31 Luglio 2015, 20:08

Bisogna considerare il netto più che il lordo. In questo caso il rapporto costo/convenienza cambia significativamente.

mauro
1 Agosto 2015, 11:36

considerati i prezzi di roma una casa di 100 mq a 4500 euro al mq verrebbe a costare 450.000 euro + Imposta di Registro (9%) € 40.500,00 + Imposta Ipotecaria € 50,00 +Imposta Catastale € 50,00 TOTALE € 490.600.
Il rendimento netto dovrebbe essere 490.600 x 0.047 = 23.058 euro annui.
Considerando la tassazione con la cedolare secca (21%). Il rendimento lordo dovrebbe essere 23.058/(1-0.21) = 29.187 euro annui (=2432 euro/mese). A questa cifra va aggiunta l'IMU a carico del proprietario e la TASI da dividere tra proprietario e inquilino. A conti fatti l'affitto che dovrebbe pagare l'inquilino nell'ipotesi che questi sia sempre solvente e sempre presente, sarebbe di 2.500 euro al mese. Questa cifra non solo era fuori da ogni logica dieci anni fa, ma è enormemente più folle oggi con la crisi economica in atto.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-12/affitti-crisi-e-tasse…

Ottima analisi. Qualcuno potrebbe obiettare che manca il "Tasso d'inflazione" ma non cambierebbe il risultato. Può essere interessate fare il ragionamento opposto: partendo da un possibile affitto, qual'è la massima cifra da spendere per l'appartamento? Faccio un conto MOLTO approssimato (poi ognuno può tararlo) supponiamo che si possa spendere 800€/mese di affitto e considerare 11 canoni (1 se ne va in tasse e spese di gestione) fanno 8800 €/anno. Supponiamo che si riesce a trovare un investimento obbligazionario al 3% netto, significa che 8800 sono il 3% del mio capitale cioè 293K€. Quindi il dilemma è (avendo 300K€): li metto nel mattone o li metto in obbligazioni? E qui il discorso si fa complicato dove gioca sia la percezione del rischio di ognuno sia la presenza di un immobile svenduto.

Esatto. Quando mi trovo a parlare dell'opportunità di acquistare una casa oggi, quello che hai scritto è l'esempio che faccio sempre. Aggiungo inoltre che anche qualora il capitale fosse minore e tale da coprire la metà del canone d'affitto (4.400 euro per un capitale di circa 150.000 euro) l'impatto sulle entrate derivanti da lavoro sarebbe di soli 400 euro al mese. Tale soluzione garantisce non solo il possesso del capitale finanziario, ma offre un vantaggio da tenere in seria considerazione al giorno d'oggi: la possibilità di spostarsi a tempo indeterminato per esigenza lavorative.

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