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Dopo una lunga battaglia legale, la corte di giustizia europea ha chiesto la stabilizzazione del personale precario della scuola in Italia, che abbia svolto almeno 36 mesi di servizio. "La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell'unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato", questo il contenuto della sentenza

La sentenza riguarda i precari della scuola, ma può essere estesa a tutti i precari della pubblica amministrazione. La corte ha affermato che l'Italia per oltre dieci anni ha violato la direttiva ce del 1999 imponendo il rinnovo di contratti a tempo determinato per provvedere alla copertura di posti vacanti d'insegnamento, in assenza di ragioni oggettive

Nella scuola sono 250mila le persone che possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per 2 miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante

Adesso i sindacati si preparano a diffidare il governo. La gilda degli insegnanti ha annunciato che invierà subito una diffida indirizzata a palazzo chigi e al ministero dell'istruzione nella quale verrà fissato un termine breve entro cui dare esecuzione alla sentenza emessa dai giudici di lussemburgo. Entro il mese di dicembre, poi, verranno impartite istruzioni operative a tutte le sedi provinciali per intraprendere iniziative, anche giudiziarie, volte alla stabilizzazione del precariato pubblico

 

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