Warren buffett, il più famoso azionista del mondo, punto di riferimento per tutti gli investimenti, rassicura sul futuro del settore immobiliare, sia negli usa che in europa. "La gente potrà rimandare le decisioni importanti per colpa della crisi, fino a un certo punto. Alla fine agli ormoni non si comanda"
La crisi delle compravendite e la stagnazione dei prezzi non è infatti un fenomeno solo italiano. La stessa crisi economica è cominciata infatti nel 2007 con lo scoppio della bolla immobiliare negli usa e da allora le restrizioni nei mutui, la disoccupazione e l'incertezza per il futuro hanno fermato l'immobiliare un po' ovunque
Ma rivolgendosi agli azionisti della holding berkshire buffett, dall'alto dei suoi anni, si è mostrato saggio e ottimista, nonostante nel 2011 aveva sbagliato le proprie previsioni. "L'anno scorso avevo detto che la ripresa dell'immobiliare sarebbe cominciata e mi sbagliavo. Ma nonostante l'errore di valutazione il mercato delle abitazioni torna sempre in auge: sono le nuove coppie, le nascite dei figli a determinarlo"
Leggi la lettera di warren buffett agli azionisti della holding berkshire
32 Commenti:
Sai quanto gli ne frega alle banche degli ormoni, le agenzie immobiliari sono piene di
Clienti disposti a comprare, ma la banca è disposta a dare giustamente importi molto più bassi di quelli che sono nei sogni dei venditori.
Partendo da queste argomentazioni con il calo dei fligli nelle famiglie italiane si può dire che ci sarà un crollo del settore immobiliare... questo warren mi sa che è un povero sprovveduto...
Quest'uomo è un genio. Certamente, prima o poi il mercato immobiliare si riprenderà, il problema è quando. Non è la stessa cosa se si riprende tra cinque o tra cinquanta anni. L'unica certezza è che nel breve periodo, non solo non si riprenderà (almeno in europa) ma andrà sempre peggio.
Chi non conosce warren buffet è uno stolto.....poveracci...ancora a pensare che il mercato immobiliare subirà un crollo...sconti sì ma di crollo proprio non credo se ne vedrà
Ma cerrrrrrrrrrrrrrto
Già, warren buffet, il vero padrone del mondo, e' uno sprovveduto.
Meno male che ci siete voi rosiconi di idealista che ripetete la stessa musica, un giorno si e l'altro anche, da almeno un paio di anni, che dispensate gratuitamente previsioni infallibili Ed analisi sempre lucide.
Se fossi in voi, io prenderei il primo aereo per gli usa, e dall'alto della vostra brillante decisione di stare in affitto schifando la proprieta', gliene canterei quattro a quel fesso di mega miliardario che non ha mai capito niente di economia.
Secondo me, anche lui saggiamente non ha comprato casa. E' rimasto in affitto in attesa dei saldi immobiliari. Si, ha buttato un po' di soldi nel cesso in questi anni e adesso gli fanno un mutuo al 7% che si mangia il risparmio sul costo di acquisto, ma vuoi mettere la soddisfazione di credere di aver fatto l'affare e poterlo raccontare a tutti?
Non c'e cosa più patetica di chi si occupa dei soldi degli altri. Solitamente lo fa chi non può occuparsi dei suoi perché non li ha.
Ed allo stesso modo e' patetico chi si occupa delle case degli altri. Solitamente lo fa chi non può occuparsi della sua.
Io, nei vostri panni, più che preoccuparmi se gli altri riusciranno a pagare il mutuo e se gli altri dovranno svendere la loro seconda o terza casa (augurare il male al prossimo e' l'unica cosa peggiore dell'invidia), mi comincerei a preoccupare se riuscirò a pagare l'affitto per altri trent'anni.
Infatti! il problema è molto più profondo... i soldi non ci sono più come ci saranno sempre meno le famiglie... gli ormoni possono anche premere ma a conti fatti se non hai i soldi per comprare in Italia prendi famiglia e bagagli e te ne vai all'estero... in germania ad esempio dove lo stato funziona e le case costano 2000€/mq.
Questo signore mi sa che ragiona troppo con gli ormoni... ma non quelli della testa!
Si, le voglio proprio vedere tutte queste famiglie italiane che vanno all'estero. Ma se non ci vanno nemmeno i giovani. Ma se trovare uno che parla due parole di inglese e' un miracolo.
Lo avrebbero già fatto se avessero potuto e voluto farlo. Comunque, sempre per la serie parliamo per sentito dire, venti giorni fa sono stato a monaco e poi a Norimberga per l'annuale fiera del giocattolo. Come ogni anno ho parlato con clienti e colleghi tedeschi provenienti da tutta la Germania. Certo le case costano un po' meno, ma non ovunque e sempre meno. I prezzi stanno aumentando come prevedibile e gli affitti nelle citta non sono molto diversi dai nostri.
Per quanto riguarda l'efficienza ed il minor costo della vita, da monaco a Norimberga (distanza paragonabile a Milano-Bologna) ho preso un bel treno veloce (tipo freccia rossa) che mi e' costatO 104 euro, sul quale sono stato un'ora in piedi, ed e' pure partito ed arrivato con venti minui di ritardo. Il taxi dall'aeroporto di monaco alla stazione dei treni (poco più di mezz'ora) mi e' costato 65 euro, senza ricevuta.
Il problema non sono mi costi, ma i ricavi. Noi guadagnamo molto meno dei tedeschi e di tutti i paesi europei. Il secondo problema e' che loro hanno da lavorare e noi sempre meno.
Qui continuiamo a parlare di prezzi di case, ma se anche i prezzi calassero del 30% (ipotesi molto improbabile soprattutto nelle citta, dove c'e il lavoro), sarebbero comunque troppo care per le tasche si un italiano che lavora. Figuriamoci per quelle di uno che non lavora.
Vorrei, se possibile fornire il mio contributo, dopo aver casualmente letto questa pagina e qualche altra di idealista.
Dunque, poichè lavoro in un particolare uffici finanziario della banca di riferimento d'Italia, credo di poter genericamente affermare che stando alla documentazione concreta la crisi (mondiale) è prima politica che finanziaria, anzi è una crisi di potere e di egoismo. Non siamo diventati poveri dalla sera alla mattina, ma un "andamento" (non parlo di piano internazionale) trasversale da circa 10 anni ad oggi ha determinato l'indebitamento e la sindrome della normalizzazione dello stesso, per comunque l'acquisto di beni e servizi, spesso inutili e voluttuari. Questo "patto" ha generato consensi e potere per le rispettive classi politiche, generato un montante diretto ed indotto di grandissimi introiti da parte di organizzazioni finanziarie (banche) e consentito grandissime spese (ed indebitamento) per operazioni militari, armamenti e commerciali al seguito di queste, (lobby e centri di potere) con il plauso ed il distratto avallo delle popolazioni sviluppate. Ovviamente la reale produzione di beni e servizi , cioè la creazione di qualcosa di concreto e tangibile, è passata in secondo piano, a scapito della ricchezza veloce e facile poggiata sul virtuale. In sintesi abbiamo nel nostro caso, ricchezza vera per pochi, ricchezza generale inesistente e virtuale con debiti poggiati su basi reali ed esigibili, centri di produzione benessere smantellati o disaggregati, cioè siamo scarsamente in grado di produrre in tempo reale il profitto nazionale che ci occorre e siamo pericolasamente deficitari anche per il futuro. Forse in Italia l'immobiliare (ma questo varrà eventualmente di pari passo alle altre filiere) potrà riprendersi, ma sicuramente non prima di tre/cinque anni ma l'interesse sarà per case molto piccole e poco costose nel mantenimento quotidiano (interessa meno il costo di acquisto), l'interesse è per spazi sociali oppure, forse ed eventualmente, per centri aggreganti polifunzionali di carattere organizzativo-agreste nel circondario cittadino. Peseranno,inoltre, le incognite ed i costi dei trasporti, dal momento che le nuove tecnologie e possibilità di trasporto, comunque, sarranno gestite ed immesse sul mercato a prezzi non favorevoli per l'utenza media
Io credo che il problema vero sia il trasferimento della produzione nei paesi emergenti grazie al costo della mano d'opera bassissimo per effetto della schiavizzazione e delle inesistenti tutele.
Noi possiamo intraprendere tutte le iniziative di politica monetaria e finanziaria che vogliamo, ma se non arrestiamo, e subito, la fuga verso l'estero (che siano paesi dell'est Europa, cina, turchia, messico, etc. Poco importa) del lavoro, la nostra economia e' destinata a morire, e noi con lei.
Ce ne raccontano una nuova ogni giorno. I media ormai parlano solo di spread, differenziali, politiche finanziarie, etc.
Non si parla mai del fatto che la vera ricchezza di un paese viene dal lavoro. Dagli stipendi che i lavoratori spendono tenendo in vita e facendo crescere l'economia e la ricchezza di tutti.
Ma se in Italia non si produce ormai più nulla, chi lavora? Chi guadagna? Chi spende? Non credo che potremo campare tutti lavorando nel terziario. Se le aziende non ci sono più, a chi forniscono la propria opera le aziende di servizi?
E' incredibile come non si faccia nulla per tutelare le aziende ed i lavoratori italiani dalla concorrenza sleale.
Non vi accorgete che tutto quello che compriamo e' stato prodotto in Cina? Non sentite di tutte le aziende cinesi in Italia che fanno chiudere quelle italiane perché producono a prezzi impossibili da sostenere grazie al lavoro nero ed all'evasione? Non vedete che nelle citta stanno chiudendo tutti i negozi delle periferie e che al loro posto ci vanno solo cinesi?
Ma ci vogliamo incaz zare un po' o ci vogliamo far togliere la sedia da sotto il sedere mentre dormiamo?
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