Dopo i dati positivi dell'ultimo trimestre del 2014, il primo trimestre del 2015 è una doccia fredda per la casa: -3% le compravendite rispetto allo scorso anno, -3,4% per l'intero comparto immobiliare. A dirlo è la Nota Omi dell'Agenzia delle Entrate, che però invita a leggere questi dati alla luce della tassazione più favorevole introdotta lo scorso anno.
Nei primi tre mesi del 2015 le compravendite degli immobili sono scese del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una flessione più marcata per il settore produttivo (-7,1%), per il terziario (-6,4%) e il commerciale (-5,2%). Secondo la nota, il dato è da leggere tenendo conto degli effetti dell’agevolazione fiscale introdotta dall’articolo 10 del Dlgs n. 23/2011.
A tal proposito, la nota ha specificato che i primi tre mesi del 2015 sono stati raffrontati con quelli del 2014, periodo in cui sono stati formalizzati molti acquisti che erano di fatto conclusi a fine 2013, proprio per avere i vantaggi fiscali rappresentati dall’applicazione di aliquote ridotte. Quindi, analizzando lo stesso dato depurato dalle transazioni avvenute nel primo trimestre 2014 per il nuovo regime fiscale agevolato, emerge nel primo trimestre 2015 un leggero rialzo del mercato immobiliare delle abitazioni, che segna un +0,8%, rispetto al dato osservato al lordo dell’effetto fiscale, che invece registra un calo del 3%.
Il mercato delle abitazioni
Nel primo trimestre del 2015 le compravendite di abitazioni sono state 95.448, in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La perdita maggiore è stata registrata al Centro (-7,3%), che segue una serie di rialzi, anche in doppia cifra, rilevati nel corso di tutto il 2014. Al Nord è stato registrato un -2,4%, un valore poco al di sotto del dato nazionale, mentre al Sud è stato riportato un -0,8%.
La situazione nelle grandi città
Tra le principali città, ha fatto un balzo in avanti il mercato delle abitazioni a Palermo (+11,2%), seguito da Napoli (+3,6%) e Milano (+2%). Situazione pressoché stabile a Bologna (-0,1%) e Firenze (-1%); in calo, invece, Genova (-18,9%), Roma (-11,4%) e Torino (-9,5%). Rispetto ai Comuni capoluogo, che hanno perso il 4,6%, quelli non capoluogo sono riusciti a contenere le perdite, assestandosi a un -2,2%.
2 Commenti:
Sarebbe interessante conoscere oltre alla variazione in percentuale relativa al numero di compravendite, anche quella relativa al valore intermediato. Forse potremmo capire qualcosa in più ...
non mi sembra ci sia da meravigliarsi. Al netto dei proclami del menestrello fiorentino l'italia continua ad essere governata ed amministrata da una massa di banditi. Siamo anni luce lontani da paesi civili come l'Inghilterra in cui i parlamentari hanno rifiutato un aumento di stipendio http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/06/regno-unito-no-dei-parlament….
Come si può pensare che, con la situazione socio-economica così drammatica e la volontà di sfruttare la crisi per continuare a licenziare e a rubare, il mercato immobiliare riparta? Potrebbero essere rilevate delle variazioni positive o negative confrontando due trimestri, ma il trend confrontando periodi lunghi è sempre negativo. Ed ora iniziamo ad avvicinarci seriamente al decennio di piena crisi
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