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Come progettare la camera da letto dei tuoi sogni (fotogallery)
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Il progetto di ogni singolo ambiente della casa richiede un rapporto di continuità con lo stile dell’intero appartamento, ma la camera da letto, per le sue caratteristiche di intimità e privacy, rappresenta uno spazio da costruire in base al gusto, alle abitudini e soprattutto alla garanzia di massimo comfort e funzionalità. Ci sono delle regole dettate dalle dimensioni più o meno standard degli arredi da inserire, ma anche la disposizione degli infissi, l’altezza e l’illuminazione sono importanti elementi da coordinare per poi ottenere un progetto vincente.

1. La porta e la finestra: come integrare la stanza alle sue aperture? La posizione della porta non dovrebbe essere mai di intralcio all’ingresso nella stanza e la stessa possibilmente non deve essere ostacolata frontalmente dall’ingombro di arredi come il lato dell’armadio. In molti casi la scelta ricade su porte scorrevoli a scomparsa, che spariscono nel muro con apprezzata discrezione. La posizione della finestra frontale all’ingresso determina quel senso di apertura spaziale, di ariosità, consentendo un’illuminazione più omogenea dell’intera stanza. Anche in questo caso occorre porre attenzione agli ingombri per consentire facile apertura delle ante e poter posizionare senza ostacoli un eventuale tendaggio, spesso di ingombro più ampio rispetto al vano finestra.

2. Luce: quando è troppa e quando troppo poca? La quantità di luce distribuita nello spazio, la sua qualità e la disposizione di tutte le componenti elettriche giocano un ruolo fondamentale per la vivibilità dell’ambiente. Tutto questo sistema va progettato a monte, con una predisposizione di prese, interruttori e posizione dei punti luce.  Oggi la tecnologia domotica è lo strumento più congeniale per gestire in maniera interattiva e modulabile apparecchiature elettriche, di diffusione luminosa e sonora. In linea generale, anche in presenza di impianti più tradizionali, nella stanza del riposo, del sonno confortevole, va progettato un tipo di illuminazione non aggressiva, molto soft e che soprattutto non produca fastidiosi shock visivi, con bagliori forti o fasci di luce troppo accentuati.

Un esempio può essere quello del classico lampadario a sospensione centrale che spesso impera come un sovrano sul letto, bene a vista ma che una volta acceso direziona la sua luce verso il basso: una soluzione non ideale per chi è sdraiato con lo sguardo a soffitto. È bene prevedere quindi anche delle fonti luminose indirette (strip Led dietro la testata del letto o lampade da tavolo con dimmer) che danno una sensazione di comfort visivo e aiutano gradualmente a rilassarsi e riposare.

3. Il layout perfetto: esiste? Ogni camera ha i suoi limiti: oltre alle dimensioni ci sono anche vincoli spaziali come la posizione della porta o della finestra, la presenza di pilastri o travi ingombranti e le personali esigenze di chi la vivrà. I pezzi canonici da inserire come il letto, l’armadio, il cassettone o i comodini sono da disporre in modo da sfruttare al meglio tutto lo spazio e non sacrificare troppo il percorso interno. Un esempio potrebbe essere quello di controllare la giusta distanza tra letto e armadio, in modo da non dover sfoggiare insolite doti da equilibrista.

Al contrario di ciò che si possa immaginare esistono tante variabili che condizionano il layout di una camera da letto: l’abitudine o meno di vedere la tv implica di prevedere il suo posizionamento frontale, pregiudicando il posizionamento dell’armadio. Così come la necessità di avere maggiore capienza possibile per i vestiti e cambio stagione fa scartare l’idea di inserire un armadio bohémien, più romantico, informale, meno voluminoso ma anche molto meno capiente.

4. Abiti: cabina o armadio tradizionale?  Se la dimensione della camera da letto è tale da non dover lasciare spazio ad altri ambienti della casa si può pensare di realizzare una cabina armadio. Questo spazio, come le scatole cinesi, è un ambiente interno alla camera da letto che per essere comodo e funzionale deve attenersi a precisi parametri dimensionali. Spesso, per una serie di problematiche spaziali si rischia di avere cabine meno capienti e più scomode di armadi regolari, ma si sa che l’effetto scenografico spesso fa prendere decisioni più dettate dai desideri che da esigenze reali.

Vale la pena sempre verificare lo spazio operativo in cabina: la facile mobilità, l’utilizzo degli angoli interni e dell’altezza, la composizione razionale di mensole, grucce e contenitori all’interno. Una volta composta la cabina calcolare la quantità effettiva di vestiario da poter organizzare al suo interno; comparare tutto rispetto alla funzionalità di un armadio tradizionale e se il compromesso risultasse eccessivo cercare di far prevalere la razionalità al desiderio impulsivo di volere una cabina armadio a tutti i costi.

5. La testata del letto: impiccio o opportunità? Se sommando la lunghezza del letto, la profondità dell’armadio e lo spazio comodo per passare tra i due osserviamo che avanzano anche solo una decina di centimetri, si può decidere di regalarli allo spazio dietro i cuscini.

Se la profondità della camera lo consente vale la pena creare una testata in legno, cartongesso o muratura che possa fungere da piano d’appoggio per libri o oggetti personali o anche solo per distanziare visivamente il letto dalla parete di fondo e ottenere due piani distinti da caratterizzare in maniera differente.

6. Carta da parat: si o no? L’utilizzo dei progetti murali per definire una testata o contornare il volume ingombrante di una cabina armadio o del bagno in camera: è questo l’utilizzo creativo di un elemento decorativo di grande ritorno. Al contrario di ciò può sembrare un disegno calibrato agli spazi conferisce loro più carattere e dona una lettura più personale dello spazio. Il segreto è sempre lo stesso: usare la fantasia con la necessaria misura e moderazione

7. Colore: sì o no? Dormire circondati dal colore preferito è una scelta complessa da gestire con equilibrio. Il colore contorna gli arredi che convivono nello stesso ambiente e se le forme spaziali della camera riescono a definirlo l’effetto desiderato sarà di forte identità.  Con l’utilizzo del cartongesso si possono plasmare nicchie, rientranze ed evidenziare spazi da riempire con il colore. Spesso colorare a piacimento non è sufficiente; bisogna ritrovare la nuance giusta, il tono più adatto e soprattutto cromatismi che contribuiscano a creare un ambiente rilassante, che stimoli il riposo.

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