L'aumento ? di 9,2 mld
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Askanews

Lo scorso giugno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di circa 9,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.696,2 miliardi. Il fabbisogno (15 miliardi) e l'effetto di scarti e premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente aumentato il debito per 0,9 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (6,8 miliardi, a 84,4). Lo comunica la Banca d'Italia.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 9,3 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di quasi 0,2 miliardi; il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è stata pari al 23 per cento (22,7 nel mese precedente); la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,5 anni.

 

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