Ma attenzione a qualità attivi e Npl quando verranno meno aiuti
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Askanews

Le banche europee "hanno mostrato una buona capacità di tenuta nel corso dell'ultimo anno, sebbene il panorama dei rischi continui a risentire dell'impatto della pandemia". Gli enti vigilati "sono stati in grado di resistere allo shock, preservando, nel complesso, una buona capitalizzazione e la capacità di aiutare famiglie, piccole e medie imprese e società di maggiori dimensioni ad affrontare le conseguenze della crisi sanitaria globale".

Lo afferma il ramo di Vigilanza bancaria della Bce, spiegando che il miglioramento delle condizioni macroeconomiche rispetto allo scorso anno "ha ridotto alcuni rischi per il settore bancario, ma le prospettive economiche restano incerte, poiché risentiranno dell'evoluzione della pandemia e delle più recenti strozzature lungo la filiera produttiva".

In questo contesto, prosegue la Vigilanza della Bce sebbene le misure di sostegno straordinarie abbiano contribuito a prevenire un'impennata dei fallimenti e dei crediti deteriorati (non-performing loans, Npl), "la qualità degli attivi bancari continua a destare preoccupazione in quanto il pieno impatto della pandemia potrebbe concretizzarsi soltanto a medio termine, una volta che il sostegno pubblico di emergenza sarà perlopiù già venuto meno".

Inoltre, la combinazione di rendimenti reali storicamente bassi e valutazioni elevate fa temere una potenziale rivalutazione del rischio nei mercati finanziari che, se si materializzasse, potrebbe anche compromettere la resilienza complessiva delle banche.

Secondo un documento pubblicato dall'istituzione sulle priorità dell'attività di vigilanza, la crisi ha anche "esacerbato una serie di vulnerabilità strutturali, anche connesse alla sostenibilità dei modelli imprenditoriali e alla governance interna delle banche, che richiedono un'azione efficace e tempestiva da parte di queste ultime nonché delle autorità di vigilanza. Infine - si legge - è necessario che le autorità di vigilanza mitighino anche in modo proattivo i rischi emergenti o in evoluzione, ad esempio di tipo climatico e ambientale".

La Vigilanza bancaria, in collaborazione con le autorità nazionali competenti, ha quindi effettuato un'accurata valutazione dei principali rischi e vulnerabilità che devono affrontare gli enti significativi sottoposti alla sua vigilanza diretta e ha definito le priorità strategiche per i prossimi tre anni. Le tre priorità individuate per il periodo 2022-2024 mirano ad assicurare che le banche:

  • escano dalla pandemia in buona salute;
  • colgano questa opportunità per fronteggiare le debolezze strutturali mediante strategie di digitalizzazione efficaci e una governance rafforzata;
  • affrontino i rischi emergenti, anche di natura climatica e ambientale, informatica e cibernetica.

Per ciascuna priorità, la Vigilanza bancaria della BCE ha elaborato una serie di obiettivi strategici e relativi programmi di lavoro per i prossimi tre anni, in risposta alle vulnerabilità più rilevanti individuate attraverso l'esercizio su rischi e priorità di quest'anno.

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