Dare risposta a una domanda di abitare come infrastruttura sociale per il futuro del Paese, facendosi carico della domanda debole, che si caratterizza per una complessità di fragilità abitative, economiche e sociali (il 55,8% delle famiglie ne ha almeno una).
La sfida è integrare diversi strumenti e abilitare le partnership pubblico-privato, affiancando altri modelli e risorse oltre ai 2,8 Miliardi del PNRR, già stanziati sul Programma Innovativo Qualità per l'Abitare.
È questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto "Next Housing", realizzato da Nomisma insieme a Legacoop Abitanti con il contributo di Coopfond, il fondo mutualistico di promozione di Legacoop. Più di 3 milioni di famiglie vivono in situazioni di disagio abitativo (oltre il 13% delle famiglie residenti in Italia), 1 milione di famiglie sono "incastrate" in condizioni di forte difficoltà, 5,2 milioni di persone (8,7%) hanno un sovraccarico dei costi dell'abitare: ovvero i costi per l'alloggio rappresentano più del 40% del reddito.
Inoltre, guardando alle trasformazioni delle generazioni, tra i "nuovi anziani" il 24% dichiara di essere interessato a cambiare abitazione, tra gli under 65 c'è un'elevata disponibilità al trasferimento (64%), immaginando nuove prospettive abitative, i desiderata rispetto agli spazi sono riferiti ad aree comuni per la socialità (62%) o spazi per attività e servizi da progettare insieme ad altri inquilini. I genitori anziani e figli esprimono un bisogno di soluzioni abitative che favoriscano percorsi di sostegno all'autonomia e si affaccia persino un immaginario di forme di abitare intergenerazionale (6,5%).
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