La pandemia ha completamente cambiato la percezione di welfare aziendale, accreditando al tema della salute e della sicurezza sul lavoro una netta priorità. È quanto emerge dal Rapporto 2021 "Il Welfare aziendale genera impatto sociale", presentato nell'ambito del Welfare Index PMI oggi a Roma. L'iniziativa è promossa da Generali Italia con la partecipazione delle principali organizzazioni imprenditoriali.
"In sei anni il welfare aziendale è cambiato moltissimo: il 92% degli intervistati ritiene che la salute sia uno dei temi centrali del welfare aziendale", ha spiegato Andrea Mencattini, Responsabile Governance & Institutional Relations Generali Country Italia e Global Business Lines e Membro del Comitato Guida Welfare Index PMI.
In questo senso, il 43,8 per cento delle oltre 6mila imprese che hanno preso parte alla rilevazione, ma il 25,7 per cento ha pensato a una nuova polizza o un'estensione della polizza sanitaria , il 21,3 per cento ha fornito consulti medici e il 9,2 per cento ha attivato misure di sostegno al Servizio sanitario nazionale.
Questo approccio ha modificato radicalmente l'idea di welfare aziendale, tanto che il 42,7 per cento delle imprese che hanno attuato iniziative di risposta all'emergenza intendono renderle strutturali. "Le aziende sono sempre più consapevoli della centralità strategica per il loro business del welfare aziendale in questi due anni di grande emergenza covid c'è stato un vero salto di qualità del welfare aziendale", ha spiegato Enea Dallaglio, Partner Innovation Team di Gruppo Cerved. "Sotto diversi punti di vista. Il 43 per cento delle aziende ha attuato servizi diagnostici anti covid. Ma il 38% ha preposto retribuzioni integrative per i lavoratori in difficoltà e il 21% servizi sanitari di carattere generale. Queste iniziative sono diventate strutturali e la centralità dell'azienda nella comunità è evidente. Le aziende hanno la consapevolezza di essere il punto di riferimento per le persone, soprattutto nei due anni che, oltre a essere stati di crisi pandemica, sono stati di isolamento".
In un momento come questo, in cui al paese è proposta una grande opportunità con il Pnrr, la rigenerazione e l'innovazione dei sistemi di welfare con la creazione dei servizi di prossimità, il contributo del welfare aziendale può essere fondamentale, per la vicinanza delle imprese alle persone e alle comunità. "Noi crediamo che si debba prendere ispirazione da ciò che sta cambiando nel rapporto tra i impresa e società e valorizzare l'impatto che il welfare può avere per una crescita inclusiva e sostenibile", ha spiegato Lucia Sciacca direttrice comunicazione e social responsability di Generali Italia.
Il Welfare Index PMI nasce nel 2016 con 2140 imprese partecipanti, salite a 4.024 nel 2020 per arrivare a 6.012 attuali. Nell'ambito della rilevazione, sono state condotte 26mila interviste e sono stare rilevate 127 variabili per fissare il valore individuale di ogni impresa in merito al livello di welfare.
Quest'anno in particolare è stato esteso il ventaglio degli ambiti esaminati: oltre alle iniziative più strettamente di welfare sono stati rilevati l'impegnò delle imprese nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità. Sono stati inoltre introdotti nuovi indici di misurazione.
Queste innovazioni arricchiscono non soltanto la base di informazioni rilevate la lo stesso valore dell'indice Welfare Index PMI, che rappresenta una misura dell'impatto sociale delle imprese in un momento cruciale per la ripresa del paese.
Quest'anno il rating 5W, il più alto, è stato assegnato a 105 imprese Welfare Champion. Nel 2017 erano soltanto 22, sento di un incremento del welfare aziendale delle PMI italiane. In sei anni il numero di imprese più attive nel fronte del welfare è più che raddoppiato: dal 9,7 per cento del 2016 all'attuale 21 per cento.
"In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal COVID-19 ( ) - ha segnalato Marco Sesana, country manager e Cel di Generali Italia e Global Business Lines - abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità".
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