Indice Pmi sale a 61,1 punti, freno da approvigionamenti globali
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Askanews

Risalita a livelli "quasi da record" a ottobre dell'attività delle imprese nel settore manifatturiero in Italia, con l'espansione dei nuovi ordini ai massimi da giugno. Lo riporta il Purchaising manager index curato da Ihs Markit, aumentato a 61,1 punti dai 59,7 di settembre, che secondo la società di ricerche segna il sedicesimo mese consecutivo di miglioramento e il terzo più alto mai registrato.

Secondo Markit le interruzioni sulla catena di distribuzione continuano però a frenare il settore. I tempi medi di consegna si sono allungati ad un livello quasi record a causa della carenza di materiale e dei problemi legati ai trasporti, aggravando ulteriormente le pressioni inflazionistiche già a livelli senza precedenti.

Intanto, secondo l'indagine, la produzione è cresciuta di nuovo ad un tasso elevato, estendendo l'attuale sequenza di espansione iniziata a giugno del 2020. Secondo Lewis Cooper, l'economista di Markit che cura lo studio sull'Italia quella di ottobre è "un'altra prestazione strepitosa. Detto questo, aggravando sempre più la pressione inflazionistica e le limitazioni sulla capacità, i tempi medi di consegna rimangono elevati. Il livello del lavoro inevaso è aumentato al tasso più veloce in 19 anni, da quando cioè è iniziata la raccolta dati", nota.

Problemi che indubbiamente frenano la crescita del settore, "con parecchie aziende manifatturiere che hanno notato di non essere state in grado di soddisfare qualche ordine a causa della carenza di beni, fattore questo che inoltre ha influenzato le aspettative della produzione dei prossimi 12 mesi. L'ottimismo delle aziende, infatti, è diminuito al livello più basso in tre mesi. Detto ciò, con la domanda dei beni in aumento a livello globale, prima della fine dell'anno potremmo assistere ad un impatto più significativo dei disagi di approvvigionamento".

 

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