Non è possibile affiggere un cartello "Area Videosorvegliata" in assenza di telecamere: cosa prevede il Garante della Privacy
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Area videosorvegliata, telecamera
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Si può mettere il cartello “Area Videosorvegliata” anche senza telecamere, allo scopo di ottenere un effetto deterrente su curiosi e malintenzionati? Si tratta di una domanda tutt’altro che banale, soprattutto fra coloro che desiderano proteggere il proprio immobile, senza però spendere in un complesso impianto di monitoraggio.

Per quanto si tratti di una consuetudine ormai ben diffusa, in realtà installare un cartello di “Area Videosorvegliata” in assenza di telecamere può esporre a rischi da considerare. Infatti, in base a quanto stabilito dal Garante della Privacy, si potrebbe essere soggetti ad azioni risarcitorie per falso affidamento.

Cartello “Area Videosorvegliata” senza telecamere: si può fare?

Come accennato in apertura, sono sempre più i proprietari che sentono la necessità di proteggere il loro immobile, in particolare da possibili criminali o, più semplicemente, dai curiosi. Non tutti possono però permettersi di sostenere le spese per un impianto di videosorveglianza e così, da qualche anno a questa parte, sono proliferati i falsi cartelli di “Area Videosorvegliata”.

Area videosorvegliata
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In breve, il proprietario segnala la presenza di telecamere a monitoraggio dell’immobile, nonostante queste non siano state effettivamente installate. Così facendo, un potenziale malintenzionato potrebbe desistere dai suoi intenti criminosi, nel timore di essere ripreso. Eppure, per quanto possa sembrare una soluzione economica ed efficace, non è di certo la meno rischiosa che il proprietario può scegliere per tutelare i propri averi.

Il parere del Garante della Privacy sui finti cartelli

Sulla questione dei finti cartelli, e più in generale sull’utilizzo di false telecamere per la videosorveglianza, si è espresso ormai da tempo il Garante della Privacy. Partendo proprio da queste ultime, ovvero dall’affissione di false videocamere a scopo deterrente, il parere del Garante è contenuto nel provvedimento generale del 29 aprile 2024, all’interno del Documento Web 1003484. Nel dettaglio:

L’installazione meramente dimostrativa o artefatta, anche se non comporta il trattamento di dati personali, può determinare forme di condizionamento nei movimenti e nei comportamenti delle persone in luoghi pubblici e privati e, pertanto, può essere legittimamente oggetto di contestazione”. 

In altre parole, la presenza di videocamere finte può portare le persone ad autolimitare le proprie libertà, perché scambiate come strumenti di videosorveglianza effettivamente in funzione. Di conseguenza:

  • il singolo individuo potrebbe limitare i propri comportamenti e movimenti;
  • quando emerge che la strumentazione installata è finta, il soggetto può aver diritto a richiedere un risarcimento per le limitazioni subite.

Questa precisazione si estende, giocoforza, anche all’affissione di cartelli falsi. Anche in questo caso, nel notare il cartello “Area Videosorvegliata”, gli individui potrebbero sentirsi frenati nei loro comportamenti e movimenti. E un’azione risarcitoria potrebbe essere addirittura più semplice da ottenere perché, mentre nel caso delle finte telecamere serve dimostrare siano effettivamente non funzionanti, è decisamente più semplice verificare che la presenza del cartello non è accompagnata da alcuna strumentazione installata.

Quando si deve appendere il cartello “Area Videosorvegliata”

Ma quando si può appendere il cartello “Area Videosorvegliata” e, soprattutto, seguendo quali modalità? Si è visto nei precedenti paragrafi che l’installazione di questa segnaletica, per quanto utile per allontanare malintenzionati, di fatto non è possibile se le telecamere non vengono effettivamente installate: si rischia, infatti, di subire richieste di risarcimento. 

Appare quindi evidente che il cartello possa essere affisso solo se, effettivamente, vi sono videocamere in funzione. Ma quali regole occorre rispettare?

Quando si può videosorvegliare una proprietà

Sebbene l’installazione di telecamere di sorveglianza non preveda la richiesta di nessuna specifica autorizzazione, il ricorso a questo utile strumento è soggetto a rigide limitazioni. Il rischio maggiore è infatti quello di violare la privacy altrui, con tutto quello che ne consegue a livello legale, come ad esempio salatissime multe.

Videocamera di sorveglianza
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È sempre il Garante della Privacy ad aver stabilito le regole di utilizzo della videosorveglianza, nell’esteso documento già citato nei paragrafi precedenti. Semplificando, si può dire che le videocamere possono essere utilizzate solo se:

  • inquadrano unicamente lo spazio necessario per tutelare la propria proprietà;
  • non riprendono aree pubbliche, la strada, le proprietà e gli immobili altrui.

Sarà quindi più che lecita l’installazione di una videocamera che riprende l’uscio di casa o il cancello, mentre non l’inquadratura che comprendere il giardino o la porta dei vicini, il marciapiede, negozi nelle vicinanze e molto altro ancora.

Quali informazioni deve riportare il cartello

Naturalmente, in presenza di un impianto di videosorveglianza, deve essere affisso l’obbligatorio cartello, affinché i singoli siano debitamente informati del fatto che la propria persona può essere ripresa. Non a caso, l’assenza di una debita o incompleta comunicazione può portare all’erogazione di multe fino a 36.000 euro.

Ma quali caratteristiche deve avere la segnaletica, quali informazioni devono essere presenti? In linea generale, il cartello deve mostrare:

  • chiaramente l’indicazione “Area Videosorvegliata”;
  • il nome di chi effettua la registrazione, ovvero del proprietario dell’impianto;
  • le ragioni che giustificano la necessità di telecamere, come ad esempio motivi di sicurezza;
  • per quanto tempo la registrazione verrà conservata;
  • i diritti e i riferimenti di legge per i soggetti ripresi.

Fatto non meno importante, il cartello deve essere appeso in una posizione che lo renda visibile e facilmente riconoscibile, affinché i soggetti possano accorgersi della presenza di telecamere prima ancora di finire all’interno del loro campo di ripresa. Data la complessità della questione, il consiglio è quello di farsi aiutare nell’installazione da un’azienda specializzata e, se necessario, avvalersi della consulenza del proprio legale di fiducia.

 

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