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Superbonus 110, quanto e come verrà usato dagli italiani dopo la proroga
GTRES

Dopo la proroga al 2023, se pure con nuovi requisiti, il Superbonus 110 % verrà ancora utilizzato dagli italiani? Secondo Il 110% Monitor, l’Osservatorio trimestrale di Nomisma, l’adesione al Superbonus sembra dare segnali di crescita. Sono 9,4 milioni le famiglie interessate alla misura, un dato in crescita rispetto allo scorso maggio.

Tuttavia, dichiara Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo di Nomisma, "l’incertezza sulle tempistiche della proroga al 2023 sta generando preoccupazioni tra le famiglie, considerati i 160.000 interventi in arrivo stimati da qui a fine anno e l’ipotesi del Governo di prorogare gli interventi su unifamiliari e plurifamiliari solo alla fine del 2022”.

Quali sono i principali timori relativi al Superbonus, secondo Nomisma? "Permane tra le famiglie la percezione di un’eccessiva complessità della procedura, - risponde Marcatili, - e il timore che non si dimostri realmente a costo zero, riflettendosi anche sulla scelta, per l’84% degli interessati, di optare per un contraente unico, in grado di offrire un pacchetto chiavi in mano. É evidente come l'intenzione delle famiglie si scontri con un'offerta di mercato inadeguata, caratterizzata per il 90% da imprese con un fatturato inferiore al milione di euro".

Le famiglie italiane lamentano quindi una scarsa affidabilità delle imprese di costruzioni e il rischio di speculazioni sui prezzi praticati. Per il 65% degli intervistati le banche non finanziano sufficientemente le imprese di costruzioni e secondo il 55% il Superbonus non è a costo zero, ma richiede un esborso iniziale anche rilevante. L’indagine evidenzia anche un minore consenso sulla possibilità di calibrazione del Superbonus 110% sulla base del reddito.

Quanto costa l’asseverazione del Superbonus 110

Attualmente, secondo quanto rilevato, sono 46.195 le asseverazioni del Superbonus 110 registrate all’Enea con un costo medio di 162.256 euro. I cantieri già conclusi sono circa 40.000; entro la fine dell’anno ne arriveranno altri 160.000.

Per quali case si chiede il Superbonus 110

La maggior parte delle persone che richiedono il Superbonus 110% intende usufruirne per la casa in cui vive abitualmente (86% dei casi); in particolare a essere più interessati agli incentivi sono i proprietari di abitazione di grandi condomini con più di 8 appartamenti. Anche se ad oggi i dati ufficiali hanno evidenziato una prevalenza di opere in edifici unifamiliari, in prospettiva gli interventi nei condomini saranno preponderanti.

Per quali lavori si richiede il Superbonus 110?

I lavori eseguiti con gli incentivi Superbonus 110% riguardano per la maggior parte il cappotto dell’edificio (74%), la sostituzione degli infissi con materiali ad alte prestazioni energetiche (66% in forte aumento rispetto ad inizio anno) e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti (45%).

Chi richiede il Superbonus 110

Con riferimento all’avvio dell’iter per accedere al superbonus Nomisma identifica tre tipologie di utenti:

  • gli attendisti (pari a 4.9 milioni di intervistati) che non hanno avviato nessuna iniziativa,
  • gli esploratori (pari a 1.6 milioni) che sono in fase di delibera degli interventi
  • gli operativi (2.9 milioni) che hanno deliberato gli interventi, ma sono in attesa della verifica dei requisiti di base, o hanno avviato i lavori o li hanno terminati.

A chi rivolgersi per il Superbonus 110

A quali operatori si può chiedere l’applicazione del Superbonus 110? Il pacchetto “chiavi in mano” per offerto da un unico ente che segue tutte le fasi di realizzazione dei lavori è la scelta preferita dalla stragrande maggioranza degli interessati (84%). In particolare la quasi totalità (92%) intende rivolgersi a soggetti locali interni alla regione.

In questo contesto si rafforza anche il ruolo dell’amministratore di condominio come promotore dell’iniziativa (a pensarla così è il 42% degli intervistati), sebbene permangano dubbi sull’effettivo impegno di questa figura a causa della scarsa convenienza economica che ne trarrebbe.

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