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Chi possiede una seconda casa o comunque un immobile ad uso abitativo vuoto ma con forniture energetiche attive deve fare i conti con bollette che, anche in caso di consumi pari a zero, presenteranno sempre un certo importo da saldare. Le forniture energetiche prevedono, infatti, dei costi fissi, indipendenti dal consumo che vengono ripartiti sulle varie bollette nel corso dell’anno. Per quanto riguarda i clienti domestici non residenti con bassi consumi energetici i costi fissi rappresentano una porzione molto rilevante della bolletta.

Ricordiamo che per ridurre l’importo della bolletta della luce, anche per quanto riguarda una seconda casa con una fornitura attiva ed utilizza di energia elettrica, il primo passo da compiere è rappresentato dalla scelta della tariffa più vantaggiosa per le proprie esigenze. Il mercato libero offre diverse soluzioni che garantiscono un risparmio significativo rispetto al mercato tutelato. E’ possibile individuare la tariffa più adatta alla propria casa tramite il comparatore di SosTariffe.it per offerte luce.

Torniamo ora alla questione legata alle bollette di seconde case e abitazioni vuote. Con la riforma del 2017 è stata introdotta la tariffa TD per i cosiddetti “servizi di rete” che comprendono gli oneri generali di sistema. Tale tariffa si applica a tutti i clienti domestici, sia ai clienti residenti che ai clienti non residenti.

Per i clienti residenti questa voce viene calcolata in quota energia, andando ad effettuare un calcolo in euro al kWh, sulla base dei consumi del cliente. Per quanto riguarda i clienti non residenti, invece, la voce degli oneri di sistema viene applicata sia in quota energia, in euro al kWh, che per una quota fissa, pari a 135 Euro distribuiti durante l’anno, che risulta, quindi, essere indipendente dai consumi.

Gli oneri di sistema che pesano anche sulle bollette delle seconde case e delle abitazioni vuote dei non residenti si articolano in diverse voci che vengono indicate con codici specifici come “2” per lo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, “A3” per coprire gli incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, “A4” per le tariffe per le Ferrovie dello Stato e “A5” per finanziare la ricerca.

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2 Commenti:

toroazul
23 Aprile 2018, 11:42

...ancora "Grazie Renzi", o no? In pratica, ci ha regalato un'altra IMU.

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