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Quali e quante settimane di ferie è possibile prendere? Il lavoratore quando deve comunicare il piano ferie al datore di lavoro? In che modo verificare quanti sono i giorni a disposizione? Andiamo a scoprirlo.

Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore, ma il datore di lavoro può rifiutarsi di concederle in un determinato periodo dell’anno per tutelare gli interessi aziendali. In questo caso, l’azienda deve presentare al dipendente un periodo alternativo per il godimento delle ferie, garantendogli almeno due settimane consecutive di riposo ogni anno. E’ bene dunque che il lavoratore comunichi le ferie con largo preavviso, in modo da permettere al datore di lavoro di organizzarsi per tempo.

I giorni di ferie, maturati nel corso dell’anno, sono indicati nella parte bassa della busta paga. E’ in questa parte della busta paga che è possibile trovare le informazioni sui giorni di vacanza residui di cui si può ancora godere, nei quali sono compresi anche quelli accumulati dall’anno precedente.

Non tutti i giorni di ferie vanno goduti entro l’anno di maturazione. La normativa attuale stabilisce che almeno 2 settimane consecutive devono essere godute entro l’anno, mentre gli altri giorni di ferie si possono richiedere entro i 18 mesi successivi al termine del periodo di maturazione. Scaduti i 18 mesi non possono essere più godute dal lavoratore. Le ferie non godute non vanno perse perché saranno retribuite una volta che il rapporto di lavoro verrà interrotto.

Come detto, le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore, di conseguenza sono previste sanzioni molto severe per l’azienda inadempiente. Il datore di lavoro che non permette ai propri dipendenti di godere delle ferie rischia una sanzione che va dai 100 euro ai 600 euro; l’importo può salire fino a 4.500 euro qualora la violazione riguardi più di 10 di lavoratori e perduri da almeno 4 anni.

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