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Il decreto dignità ha passato l’esame della Camera. L'assemblea di Montecitorio ha approvato il testo con 312 sì, 190 no e un solo astenuto. Ma in attesa che il provvedimento arrivi in Senato, è stata apportata qualche modifica.

Anche se, forse sarebbe più corretto parlare di piccoli ritocchi proposti delle opposizioni, che in cambio hanno ritirato molti emendamenti per velocizzare la discussione in Aula.

Particolare attenzione è stata rivolta alla lotta al gioco d’azzardo: è stato introdotto l’obbligo della scritta “Nuoce gravemente alla salute” per le slot machine e i Gratta & Vinci, chiesto dal Pd con un emendamento.

Ma è previsto anche un aumento delle sanzioni, dal 5 al 20% del valore del contratto, in caso di violazione del divieto di pubblicità per giochi e scommesse.

Sono state rafforzate anche le misure anti delocalizzazioni: alle aziende che abbiano ricevuto aiuti di Stato e che spostino fuori dall’UE le loro attività prima del termine dei 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati, verranno applicate sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto e l’incentivo andrà restituito, con interessi maggiorati fino al 5%.

Mentre le aziende che utilizzano solo temporaneamente all’estero i beni acquistati con l’incentivo non potranno accedere al recupero dell’iperammortamento. Viene esteso anche ai lavoratori domestici lo sconto contributivo per le assunzioni degli under 35, anche se questo meccanismo dovrà essere definito con un provvedimento successivo.

In attesa che il testo venga discusso in Senato, sono poco più di 700 gli emendamenti presentati dai senatori al decreto dignità, all'esame delle commissioni Finanze e Lavoro di Palazzo Madama. L'obiettivo è di dare il via libera al decreto entro martedì.

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