Nei prossimi giorni il decreto crescita arriverà alla Camera e sono attese alcune modifiche al testo riguardanti soprattutto la rottamazione ter (probabile proroga) e “salva Roma”.
Il decreto crescita, inoltre, prevede una serie di misure e sconti per le imprese, norme per la tutela del made in Italy e anche i tanto attesi interventi per sbloccare l’avvio della newco Alitalia oltre che per il ristoro dei risparmiatori.
Il primo via libera era arrivato ormai quasi un mese fa, ma il decreto crescita sta procedendo a rilento complici alcuni “scontri” all’interno della maggioranza e il complesso dialogo con Bruxelles. I riflettori, però, si sono accesi soprattutto sul botta e risposta tra Lega e Movimento 5 Stelle sul cosiddetto “salva Roma”.
La versione finale prevede che non sia il Mef ad assumersi direttamente la gestione delle obbligazioni (con la possibilità di rinegoziarle alleggerendo in questo modo il Comune), anche se resta in carico allo Stato l'erogazione delle risorse per ripagare il debito.
Ma è lecito aspettarsi che i pentastellati potrebbero spingere per reintegrare la norma originaria durante l’esame in Parlamento riaccendendo presumibilmente lo scontro con la Lega contraria a norme di favore solo per la Capitale.
Di Maio, in questo senso, potrebbe rinegoziare i termini del “salva Roma” facendo leva sulla intenzione di Salvini di inserire nel decreto crescita una proroga di un mese per aderire alla rottamazione (e saldo e stralcio) delle cartelle. Il leader leghista è uscito già allo scoperto annunciando che è pronto “un emendamento al decreto crescita per la riapertura dei termini della pace fiscale per liberare tanti altri lavoratori italiani dalle catene di Equitalia”.
La nuova finestra della sanatoria, calendario alla mano, non dovrebbe arrivare prima di fine giugno se si calcolano i 60 giorni per la conversione del decreto in legge. Il nuovo emendamento dovrà dunque fissare un nuovo calendario, a meno che il M5S, che non ha mai visto di buon occhio i condoni, non si opponga. Probabile, anche che Di Maio e Salvini si vengano incontro a vicenda su “salva Roma” e pace fiscale.
Tra i provvedimenti più attesi del decreto crescita c’è anche il pacchetto di norme per rider e lavoratori della gig economy più in generale con l’introduzione delle tanto attese tutele, dal pagamento a ore e non più a cottimo alla possibilità di accedere a ferie, riposo e malattie.
Dopo il tentativo fallito di inserire il pacchetto misure nel decretone su reddito di cittadinanza e quota 100, il vice premier Luigi Di Maio ha dichiarato: ”La norma sui rider è pronta. Sarà inserita nella legge sul salario minimo che è in discussione in questi giorni al Senato. Se potremo - ha aggiunto Di Maio - proveremo a farla diventare legge anche prima, inserendola nella fase di conversione del decreto crescita”.
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