Soglie per transazioni e prelievi al bancomat dal 2020
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Pagamenti in contanti, le norme per rispettare i limiti
Limiti ai contanti dal 2020 GTRES

Tempi sempre più duri per i contanti in Italia. I limiti per il pagamento non tracciabile si sono ristretti sempre più, fino alle nuove soglie introdotte dalla Legge di Bilancio 2020.

Se sotto il governo Renzi il pagamento in contanti poteva raggiungere i tremila euro (eccettuati i money transfer, limitati a 1000 euro), la stretta alle transazioni non elettroniche si è fatta sempre più forte con il susseguirsi degli ultimi esecutivi.

In particolare, con la legge di Bilancio 2020 sono state introdotte delle soglie a scalare: 2000 euro dal 1 luglio 2020 fino alla fine del 2021 e 1000 euro dal 2022 in poi, per qualsiasi tipo di pagamento. A queste soglie di pagamento vengono aggiunti incentivi vari, quali la lotteria degli scontrini, bonus Befana e cashback con detrazione dei pagamenti avvenuti in moneta digitale.

Tali soglie di pagamento non sono solo relative ai pagamenti, ma anche ad altri tipi di transazioni, quali regali, prestiti anche tra parenti e qualsiasi passaggio di denaro, anche cumulativo. Alla fine non conta infatti la singola “rata” di un pagamento frazionato ma l’importo totale.

Quali sanzioni attendono chi violerà i limiti dei pagamenti in contanti fissati dalla Legge di Bilancio? Al momento non sono ancora stati fissati, ma presumibilmente verranno utilizzate sanzioni simili a quelle attuali: oggi chi paga in contanti per un ammontare superiore ai 3 mila euro potrebbe incorrere in sanzioni da 3 mila a 50 mila euro.

Quando esiste l’obbligo di pagamento tracciabile? Secondo quanto stabilito dal decreto, che ancora non ha fissato una lista specifica, saranno obbligatori per quei settori in cui il rischio di “nero” è particolarmente elevato. Locazioni, edilizia, ristrutturazioni, ma anche acquisto di beni e servizi di vario genere. Oltre, naturalmente, agli stipendi.

Anche per i prelievi al bancomat i limiti sono di mille euro al giorno e di 5 mila al mese (stando comunque entro i tetti stabiliti dagli stessi istituti bancari), ma non si esclude una ulteriore stretta anche in questo senso.

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