Mentre in patria continua la pressione delle autorità regolatorie
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Cina, Tencent moltiplica i suoi investimenti all'estero
Askanews
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La pressione regolatoria in patria che sta facendo perdere soldi ai Big Tech cinesi potrebbe avere una conseguenza inattesa: l'internazionalizzazione di questi giganti internet in patria ma ancora proporzionalmente non presenti al di fuori della Repubblica popolare. E' il caso di Tencent, secondo quanto scrive oggi il Financial Times.

Il gigante tech cinese ha registrato 16 accordi in Europa, portando il suo totale di investimenti internazionali per il primo semestre dell'anno a 34, secondo i dati forniti da Refinitiv. Nello stesso periodo del 2020 erano stati quattro e nel 2019 tre.

Questa spinta all'internazionalizzazione interviene in un momento in cui le autorità cinesi stanno dando una fortissima spinta per comprimere i margini di autonomia delle Big Tech, da Alibaba a Tencent.

Ultima espressione di questo attacco, le nuove regole introdotte dalle autorità regolatorie in merito all'accesso al gaming online per i minori, di fatto autorizzato soltato per tre ore alla settimana.

Proprio questo settore è quello in cui Tencent ha più investito in Europa in questo primo semestre. Miniclip, controllata di Tencent nel Regno unito, ha acquisito il programmatore di giochi olandese Gamebasics a gennaio e poi, in Romania, la Green Horse Games. Non sono note le cifre investite.

Tencent inoltre ha finanziato diverse startup anche a Singapore, India, Giappone, Corea del Sud e Australia. Attualmeente gli investimenti esteri contribuiscono al 25 per cento delle entrate del gruppo nel settore del gaming.

Recentemente i negoziati per l'acquisto, sempre attraverso una controllata, dello sviluppatore di giochi tedesco Crytek sono diventati oggetto di preoccupazioni per i rischi che porrebbe alla sicurezza dei dati.

 

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