Si tratta di un sostegno pari a 500 euro l'anno destinato ad alcune categorie di insegnanti per il proprio aggiornamento professionale
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Bonus docenti 2022: a chi spetta, come funziona e cosa comprare
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Bonus docenti anche per il 2022 con la recente legge di Bilancio. Si tratta di un sostegno grazie al quale alcune categorie di insegnanti possono beneficiare di 500 euro l'anno da spendere per il proprio aggiornamento professionale.

Il bonus docenti o carta del docente è un'iniziativa del Ministero dell'Istruzione prevista dalla legge 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), art. 1 comma 121, che ha istituito la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche.

Bonus docenti 2022/23, a chi spetta e come funziona

Il bonus docenti 2022/23 spetta a specifiche categorie di insegnanti. La carta del docente è assegnata ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all'art. 514 del Dlgs.16/04/94, n.297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all'estero, delle scuole militari.

Nel dettaglio, dunque, il bonus docenti dal valore di 500 euro spetta a:

  • docenti di ruolo a tempo indeterminato delle scuole statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale;

  • docenti che si trovano nel periodo di formazione e prova per l'insegnamento;

  • docenti dichiarati inidonei per motivi di salute, ai sensi dell'articolo 514 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni;

  • docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati;

  • docenti assunti nelle scuole all'estero;

  • docenti assunti nelle scuole militari.

Ciascun insegnante in possesso di una utenza Spid può accedere al bonus previsto per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022. L'applicazione web per poter spendere l'importo assegnato utilizzando annualmente buoni di spesa elettronici per i beni o i servizi previsti è cartadeldocente.istruzione.it. È possibile consultare la composizione del proprio borsellino elettronico attraverso la specifica funzione di "storico portafoglio".

Bonus docenti 2022, la situazione dei precari

Sono esclusi dal bonus docenti 2022 gli insegnanti precari, perché soggetti a contratto a tempo determinato. Il bonus carta del docente 2022 spetta infatti ai docenti di ruolo.

Bonus docenti 2022, cosa comprare

Se si vuole usufruire del bonus docenti 2022, bisogna aver chiaro che cosa è possibile comprare. Il bonus dal valore di 500 euro, infatti, può essere speso per tutti quei beni e servizi inclusi nella lista pubblicata dal Miur.

Tra i beni e i servizi per i quali si può usufruire del bonus docenti 2022 sono inclusi libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o per iscriverti a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell'Istruzione. 

Di seguito tutti i beni e i servizi utilizzabili con il bonus docenti:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale;

  • hardware e software;

  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'Istruzione;

  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;

  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;

  • titoli per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;

  • iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

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