La recente legge di Bilancio ha previsto il cosiddetto bonus dipendenti pubblici 2023. Si tratta di un emolumento una tantum per i dipendenti delle Pubblica amministrazione da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. Vediamo del dettaglio le informazioni utili per capire meglio di cosa si tratta, quando arriva e come funziona.
Bonus dipendenti pubblici 2023, quando arriva
Il bonus dipendenti pubblici 2023 è un emolumento accessorio una tantum riconosciuto dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 e da corrispondere per 13 mensilità. Il bonus extra destinato ai dipendenti delle amministrazioni statali è mensile e corrisposto per tredici mensilità.
L'importo del bonus dipendenti pubblici 2023 è pari all'1,5 per cento dello stipendio. L'importo è comprensivo degli oneri contributivi e dell'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e concorre a costituire l'importo complessivo massimo destinato, in ciascun anno del triennio di riferimento, al rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Bonus dipendenti pubblici 2023 1,5% dello stipendio, come funziona
Il bonus dipendenti pubblici 2023, come previsto dalla legge di Bilancio, deve essere determinato nella misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.
La misura prevede, con esattezza, l'erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. Si tratta di un aumento che va da circa 30 euro a massimo 135 euro.
Le tabelle con il valore del bonus da corrispondere al personale appartenente al pubblico impiego, distinto per categoria, sono state pubblicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di garantire l’adeguata applicazione della misura
A chi spetta il bonus una tantum dipendenti pubblici 2023
Il bonus una tantum dipendenti pubblici 2023 spetta nel dettaglio ai dipendenti di:
tutte le amministrazioni dello Stato;
aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni;
Enti del Servizio sanitario nazionale;
istituzioni scolastiche e universitarie;
Istituti autonomi case popolari (Iacp);
Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni e le loro aziende;
Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran);
Agenzie di cui al Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
Il bonus una tantum dipendenti pubblici 2023 spetta poi al personale statale in regime di diritto pubblico, quindi:
magistrati, avvocati e procuratori dello Stato;
personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
professori universitari;
personale delle carriere diplomatica, prefettizia e dirigenziale penitenziaria.
Bonus dipendenti pubblici, cosa prevede la legge di Bilancio 2023
Il bonus dipendenti pubblici 2023 è stato previsto dalla legge di Bilancio, che ha introdotto un beneficio una tantum per i pubblici dipendenti. In base a quanto previsto, nel solo anno 2023 sarà erogato un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.
Nello stanziare un miliardo di euro per i pubblici dipendenti, sotto forma di bonus dipendenti pubblici 2023, il governo ha voluto contrastare gli effetti inflattivi, in attesa del rinnovo dei Ccnl relativi al triennio 2022-2024.
Nello specifico, l'articolo 1, commi 330 - 333, della legge di Bilancio 2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, prevede:
"330. Per l'anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all'articolo 1, comma 609, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di 1.000 milioni di euro da destinare all'erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell'1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.
331. L'importo di cui al comma 330, comprensivo degli oneri contributivi e dell'imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorre a costituire l'importo complessivo massimo di cui all'articolo 21, comma 1-ter, lettera e), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
332. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, gli oneri di cui al comma 330, da destinare alla medesima finalità e da determinare sulla base di quanto previsto al medesimo comma, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
333. Le somme di cui al comma 330 sono ripartite, nell'anno 2023, con uno o più decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base del personale in servizio al 1° gennaio 2023".
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