Come ogni mese per i pensionati sarà possibile consultare il cedolino della pensione di giugno 2023. Ma da quando sarà visibile online? E come è possibile consultarlo (con Spid, ma non solo)? L’Inps ha fornito importanti istruzioni per la corretta comprensione e consultazione del cedolino. Scopriamo quello che c’è da sapere riguardo alle date di pagamento e al conguaglio per la prossima mensilità del trattamento pensionistico.
Quando si può vedere il cedolino della pensione Inps?
Ogni mese il pensionato, attende circa il 20 del mese, per visualizzare l'importo del cedolino della pensione. Come è possibile controllarlo in maniera anticipata? L'Istituto previdenziale provvede al calcolo mensile della pensione entro il 15 di ogni mese. Per utilizzare il servizio online sul sito dell’Istituto è necessario autenticarsi tramite identità digitale (Spid, Carta d'identità elettronica, PIN dispositivo o SPID e CNS).
Pagamento pensioni di giugno 2023
Il pagamento delle pensioni di giugno 2023 avverrà con valuta al 1º giugno, visto che è il primo giorno del mese per chi riceve la prestazione con bonifico. Mentre per il ritiro presso gli uffici di Poste Italiane si dovrà rispettare l’ormai consueto calendario scadenzato secondo l’ordine alfabetico.
Trattenute Irpef
L’Inps, nella sua guida al cedolino della pensione di giugno 2023, spiega anche le voci che riguardano le trattenute Irpef a titolo di acconto, addizionali regionali e comunali. Per le prestazioni fiscalmente imponibili, a maggio, vengono prelevate le addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022 (oltre alle ritenute Irpef e all’addizionale comunale a titolo di acconto).
Nel dettaglio, queste ultime trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.
Conguaglio per l’anno d’imposta 2022
L’Inps specifica anche che, in qualità di sostituto d’imposta dei titolari dei trattamenti pensionistici, ha effettuato entro il termine previsto del 28 febbraio le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti.
Ovviamente, le operazioni di verifica possono aver determinato degli esiti con conguagli di imposta a debito o a credito del titolare di pensione. Gli eventuali importi a credito verranno riconosciuti direttamente sul rateo di pensione. Per il recupero dei conguagli a debito, l’Inps deve procedere secondo le modalità di seguito indicate:
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e debito Irpef di importo superiore a 100 euro: si procede a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo. Il recupero può essere effettuato al massimo in 11 rate;
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo superiore a 18.000 euro oppure con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e con debito Irpef inferiore a 100 euro: il debito d’imposta viene trattenuto direttamente sulle prestazioni in pagamento dal mese di marzo 2023. Poiché non è prevista alcuna rateizzazione si procede al recupero di quanto dovuto in unica soluzione sui ratei di pensione.
Nel caso in cui il rateo di pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, il recupero prosegue sulle mensilità successive fino al recupero totale. Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account