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Ecobonus 65%, si chiede al governo la stabilizzazione
GTRES

Il 31 dicembre 2015 scade l’ecobonus al 65% per la riqualificazione energetica degli edifici. In vista di tale termine, 16 senatori, primo firmatario Salvatore Tomaselli (Pd), hanno firmato una mozione con la quale hanno chiesto al governo la stabilizzazione dell’agevolazione fiscale a partire dal 2016.

Garantire un vantaggio agli interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli immobili

La mozione impegna il governo “ad inserire l’agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici all’interno del complessivo quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali, avendo cura di garantire, in ogni caso, un effettivo vantaggio agli interventi volti alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, tenendo fermo, a tal fine, l’attuale parametro normativo che prevede una differenza di 15 punti percentuali fra la predetta agevolazione fiscale (“ecobonus”) e quella riconosciuta per gli ordinari interventi di ristrutturazione edilizia”.

Rimodulare i tempi di erogazione

Con la mozione si chiede inoltre di “considerare la possibilità di rimodulare i tempi di erogazione dell’incentivo, tempi che potrebbero non essere fissi (ora 10 anni), ma crescenti con l’ammontare della spesa, al fine di rendere conveniente la detrazione fiscale anche per micro-interventi”.

Estendere il campo di applicazione dell’ecobonus al 65%

C’è poi la proposta di “estendere l’applicazione dell’agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici, includendo in via permanente nell’elenco degli interventi per i quali è possibile godere di tale agevolazione fiscale i seguenti: la riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e di edifici di proprietà di onlus, la riqualificazione energetica di edifici interi, il consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree a rischio sismico, il consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali, ivi comprese le strutture alberghiere e ricettive in generale”.

Si chiede infine di “estendere l’applicazione dell’agevolazione alla costruzione di edifici nuovi, nel caso siano rigorosamente seguiti criteri di bio-edilizia o a energia zero o quasi-zero”  e di “promuovere in maniera diffusa ed ancora più incisiva su tutti i media la normativa in merito all’agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici”.

I benefici dell’agevolazione fiscale

I senatori hanno sottolineato: “Dal momento dell’introduzione dell’agevolazione e fino al 31 dicembre 2014 le domande per ottenere gli sgravi dell’ecobonus sono state 2.258.849 e le detrazioni riconosciute sono state pari a 26,099 miliardi di euro; gli incentivi dell’ecobonus, sommati agli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, hanno generato nel solo anno 2014 investimenti per un ammontare complessivo di 28,4 miliardi di euro, pari a quasi 2 punti di Pil”.

E ancora: “Il risparmio energetico è uno strumento per migliorare i conti delle famiglie italiane, che potrebbero risparmiare centinaia di euro l’anno di bollette, così come lo è per migliorare, anche esteticamente, le città e porre un argine alla crisi del settore edilizio, che ha perso più di 700.000 posti di lavoro. Una politica di risparmio energetico sul patrimonio edilizio italiano, attivata su 12 milioni di edifici, è in grado di generare risorse economiche private, mettendo a reddito gli oltre 20 miliardi annui di energia che invece viene sprecata”.

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