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Avere un’idea chiara delle spese a cui si va incontro all’inizio di una ristrutturazione è spesso complesso, il più delle volte difficile da determinare a priori, anche per i professionisti e le imprese. Una ristrutturazione può costare fino al doppio di una equivalente a parità di metri quadri.

Questo perché gli elementi in gioco sono tanti: lo stato dell’immobile, il gusto del committente, il tipo di finiture più o meno pregiate che vengono richieste. Il modo più semplice per avere un quadro chiaro, è valutare ogni lavorazione al metro quadro; e capire, a parità di quantità, qual è la voce che costa di più e come intervenire su di essa.

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1) Le parti da demolire

Questa voce in generale, contrariamente a quanto si pensa, incide poco sulle spese di una ristrutturazione. Demolire un muro parzialmente o totalmente non cambia molto in termini economici, perché il costo al metro quadro è basso. La frase più comune che mi capita di sentire è “teniamo su mezzo muro, così risparmiamo…”. A mio parere non ne vale mai la pena!

Fondamentale è invece capire che tipo di materiale si deve rimuovere: abbattere un muro in mattoni forati o in calcestruzzo armato non è la stessa cosa. Nel secondo caso l’incidenza al metro quadro della manodopera richiesta è molto più alta, essendo il materiale più resistente.

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Lo stesso vale per i pavimenti: rimuovere lo strato superficiale di un pavimento, sia esso di piastrelle o di parquet, non incide molto. I costi si alzano quando per ragioni impiantistiche devono essere fatte delle tracce a pavimento. In questo caso la rimozione anche del massetto incide maggiormente e i prezzi salgono in modo significativo.

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2. Materiali di costruzione

Quello che fa la differenza sul costo al metro quadro quando si costruisce è il materiale che viene utilizzato. Realizzare un muro nuovo in mattoni forati, Gasbeton o cartongesso può comportare importi molto diversi.

Per la mia esperienza le valutazioni da fare, quando ci si trova davanti alla scelta, sono legate al numero di metri quadri che dovete costruire, al contesto in cui state facendo la ristrutturazione e se la parete deve contenere impianti o tenere sospesi carichi.

Nel caso delle prime due opzioni, il materiale è più solido e a buon mercato: permette realizzazioni più stabili e adatte al passaggio degli impianti più ingombranti, come lo scarico dei Wc. È l’ideale per pareti che comunque richiederebbero un’ulteriore finitura, come la posa delle piastrelle.

Quando invece dovete dividere due ambienti, come il soggiorno dalla camera, meglio usare il cartongesso. La superficie finale sarà più liscia, il montaggio e il passaggio dei cavi elettrici più facile, il costo del materiale al metro quadro sicuramente più alto, ma vi eviterete le rasature a gesso che a conti fatti, se ben realizzate, porterebbero il prezzo di una parete in laterizio a incidere almeno quanto quella in cartongesso.

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3. Rivestimenti

I rivestimenti sono la voce più variabile di tutto il computo. Sul mercato trovate materiali che costano 20 €/m², così come quelli che ne costano 250 €/m². La mia strategia è sempre studiare il compromesso tra budget e resa estetica.

Se avete un bagno di 3 m² potete anche permettervi il lusso di un rivestimento prezioso; se invece state cercando la pavimentazione per tutto l’appartamento di 100 m² meglio orientarsi su un prodotto di qualità ma ad un prezzo ragionevole.

 4. Impianto idraulico ed elettrico

Gli impianti sono sempre la spesa più significativa del vostro preventivo: quello che conta davvero non è il materiale che viene adoperato, ma il costo della manodopera. Non solo il lavoro dell’idraulico o dell’elettricista in sé, ma anche quello dell’operaio che deve realizzare la traccia per il passaggio dei tubi.

In questo caso non si misura al metro quadro, ma a punto luce o a punto acqua. Se il lavoro è importante potete optare per una stima “a corpo”, vale a dire una cifra tonda per fare tutte le opere idrauliche necessarie, come ad esempio quelle di un bagno.

Non dimenticate comunque che se nella vostra ristrutturazione dovete rifare gli impianti, il costo al metro quadro si alzerà almeno del 30% rispetto a un appartamento che non modifica gli impianti.

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5. Tinteggiatura e decorazioni

La tinteggiatura ad acqua in colore chiaro (bianco o simili) data in due mani costa poco: circa 10 €/m². Fate però attenzione perché nel momento in cui iniziate a variare il colore con una tinta più carica, o con un materiale più prezioso, i costi generali potrebbero esplodere. Questo perché i metri quadri da tinteggiare sono sempre molti; non a caso tante volte si sceglie di colorare solo una parete.

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Lo stesso vale per decorazioni più costose come carte da parati, specchi e boiserie. Il costo aumenta sensibilmente: valutate dunque con molta attenzione su quali metri quadri vale la pena “investire”.

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