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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno in mente un piano molto ambizioso per la prossima legge di Stabilità. Gli ingredienti principali sono: la riforma delle pensioni, l’abolizione dell’Imu, uno sconto da Bruxelles di almeno lo 0,5% del Pil e il rinvio di un anno del pareggio di Bilancio. Si tratta di una manovra sostanziosa, i cui costi sono elevati.

Riforma delle pensioni

In questo caso la parola d’ordine è “maggiore flessibilità”. Il cuore della riforma è permettere, a chi volontariamente vuole farlo, di uscire in anticipo dal mondo del lavoro ricevendo però un assegno ridotto percentualmente.

Reddito minimo garantito

Un’altra misura su cui Renzi e Padoan hanno intenzione di lavorare è il reddito minimo garantito, ma solo per gli over 55. Un intervento a favore di disoccupati ed esodati. Il reddito minimo potrebbe diventare realtà grazie al risparmio sulle pensioni.

Abolizione dell’Imu

Renzi ha annunciato un piano ambizioso in ambito fiscale, che parte dall’abolizione della tassa sulla prima casa. Il presidente del Consiglio ha fatto sapere: “Nel 2016 il piano prevede l’eliminazione della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati”. Nel dettaglio, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa costerà 4,7 miliardi.

Le richieste all’Europa

Renzi è intenzionato a chiedere all’Europa “flessibilità” nell’interpretazione dei parametri europei e di confermare lo sconto dello 0,4% del Pil accordato lo scorso maggio. I Paesi che superano il 60% nel rapporto debito/Pil hanno il dovere di migliorare i saldi dello 0,5 ogni anno e il governo italiano vorrebbe chiedere di limitare il miglioramento dello 0,1%, risparmiando così 7 miliardi. C’è poi il rinvio del pareggio di bilancio al 2018, che potrebbe permettere al governo di risparmiare altri 12 miliardi.

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