Il decreto Milleproroghe aveva previsto il congelamento delle risorse per il prossimo anno, ma la legge di Bilancio 2019 ha messo in salvo i fondi del cosiddetto “bando periferie”.
L’articolo 68 del disegno di legge di Bilancio 2019 interviene proprio sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane, prevedendo che le convenzioni in essere con 96 enti beneficiari (successivi ai primi 24 beneficiari), producano effetti finanziari dal 2019.
Bando periferie fondi
Secondo quanto sottolineato da un dossier curato dal Servizio Studi della Camera dei deputati, viene dunque superato quanto stabilito, da ultimo, dal D.L. 91/2018 (Milleproroghe), che per tali 96 enti aveva previsto il congelamento delle risorse per il 2019. Tali effetti sono limitati unicamente al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate.
Le risorse relative alle economie di spesa prodotte nel corso degli interventi rimangono nel Fondo di provenienza, per essere destinate a interventi per spese di investimento dei Comuni e delle città metropolitane.
La norma dà seguito all’accordo raggiunto in Conferenza unificata lo scorso 18 ottobre tra il governo e i rappresentanti delle autonomie territoriali.
Bando periferie Anci
In quell’occasione, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, aveva affermato: “Abbiamo convinto il governo a tornare indietro, a mettere nuovamente a disposizione le risorse, non si fermeranno né la progettazione né i lavori”.
Bando periferie incostituzionale
La sottosegretaria Laura Castelli aveva spiegato che lo stop ai fondi per le periferie era dovuto a una sentenza della Corte costituzionale, la 74 del 2018, che ha stabilito che serve un’intesa con gli enti territoriali (quindi le Regioni) per assegnare i fondi e che non si può intervenire solo su richiesta del Comune.
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