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Il Consiglio d'Europa è intervenuto in tema di privacy e sicurezza sul posto di lavoro e ha diramato un aggiornamento rivolto ai 47 Stati membri sui principi da seguire quando si legifera in tema di lavoro, privacy e nuove tecnologie

Facendo espresso riferimento alle tecnologie utilizzate per monitorare i lavoratori e a quei sistemi in grado di rivelare la loro posizione, è stato specificato che questi mezzi non devono servire a spiare il lavoratore e le "attività e comportamenti dei dipendenti"

Il monitoraggio dell'attività del dipendente non può essere lo scopo principale, ma solo l'indiretta conseguenza di un'azione volta a proteggere la produzione e la salute e la sicurezza dei lavoratori. In particolare, la raccomandazione europea vieta di installare telecamere o altri sistemi di sorveglianza in spogliatoi, mense e aree ricreative

Con tale aggiornamento, di fatto, l'Europa frena la possibilità di modifica dello Statuto dei lavoratori così come previsto dall'articolo 7 del Jobs Act che fa riferimento alla "revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenza produttive dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore"

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