L’Unione europea sta invecchiando velocemente. Nel complesso, nei 28 Paesi dell’Ue ci sono 96 milioni di persone che hanno più di 65 anni, una cifra più elevata rispetto agli 82 milioni che si contavano un decennio fa. Questo vuol dire che il numero di persone anziane sta crescendo a un ritmo annuale di 1,4 milioni.
Secondo i dati dell’Ufficio di statistica tedesco messi insieme dall’Istituto di studi economici (Iee), i pensionati rappresentano quasi il 19% della popolazione totale dell’Ue, ma se guardiamo le cifre per ogni Paese troviamo quattro casi in cui il tasso supera il 20%: Italia, Germania, Grecia e Portogallo.
Il cambiamento demografico colpisce in modo più forte l’Italia, con il 21,7% della popolazione sopra i 65 anni di età. Seguono la Germania, con il 21%; la Grecia, con il 20,9%; il Portogallo, con il 20,3%. Gli altri Paesi della lista con la più alta percentuale di anziani nella popolazione totale sono la Bulgaria e la Finlandia, che sono intorno al 20%, mentre la Svezia ha registrato un 19,6% e la Lettonia un 19,4%.
Questi otto Paesi sono al di sopra della media Ue, che il 1° gennaio 2015 ha raggiunto il 18,9%, rispetto al 16,6% registrato dieci anni prima.
Sotto la media ci sono l’Estonia e la Croazia (18,8%), la Lituania (18,7%), la Danimarca (18,6%) e la Spagna, che si allinea a Malta e Austria con il 18,5%, quasi due punti sopra il livello di un decennio fa (16,6%). La Francia, dal canto suo, ha registrato un 18,4%, il Belgio un 18% e il Regno Unito un 17,7%.
Come mostrato nella tabella, i Paesi più “giovani” della Ue sono Cipro, Lussemburgo e Slovacchia, con cifre intorno al 14% e, in particolare, l’Irlanda con solo il 13% degli anziani.
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