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E’ ripreso il confronto tra governo e sindacati sulla previdenza. In particolare, si è discusso della possibilità di offrire una rete di sicurezza alle giovani generazioni che andranno in pensione solo con il metodo contributivo. L’esecutivo ha proposto un assegno minimo da 650 euro, in caso i contributi versati non siano sufficienti a raggiungere questa soglia.

Attualmente i giovani potrebbero lasciare il lavoro una volta raggiunta l’età pensionabile solo nel caso abbiano maturato una pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale, circa 670 euro. L’idea è quella di abbassare questo tetto a 1,2 volte. E come farlo? Con un sistema di garanzia che assicuri in ogni caso un assegno mai inferiore ai 650 euro, indipendentemente dai contributi versati.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha fatto sapere che gli incontri proseguiranno nei prossimi giorni: “Faremo altri incontri a settembre: il 5 ci sarà un tavolo tematico sul lavoro, il 7 pensioni e donne e il tagliando sui provvedimenti già emessi (Ape sociale), poi la settimana successiva il 13 settembre”.

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