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Arriva il “nuovo” Libor: cosa cambia per i mutuatari?
GTRES

Adesso che il termometro della paura è tornato a segnare una temperatura elevata, sul mercato arriva l’alternativa al Libor. Ma non è detto che sia migliore per chi ha in corso o pensava di accendere un mutuo a tasso variabile.

Indicatore di salute

Da qualche settimana gli investitori si trovano a fare i conti con un allargamento dello spread tra Libor e Ois su livelli che non si vedevano dal 2009. Da quando cioè erano partiti gli interventi massicci della banche centrali per calmierare i mercati alle prese con la grande crisi.

Il Libor è il tasso d’interesse al quale le banche si prestano tra loro il denaro (in dollari, mentre in Europa vi è il gemello Euribor). Quando l’indicatore sale, è il segnale che gli istituti sono in difficoltà a concedere prestiti ai loro pari. L’Overnight indexed swap, invece, è un derivato che incorpora un rischio quasi nullo di default per le banche, ragion per cui il rapporto tra le due voce evidenzia la maggiore o minore intensità dei rischi percepiti sulle banche.

Secondo la maggior parte degli analisti, in queste ultime settimane non è cambiata la percezione di fondo sulla solidità dei bilanci bancari, ma piuttosto vi è una sfiducia generalizzata dovuta al crescente ricorso al protezionismo da parte dell’Amministraione Trump. Sta di fatto che se ottenere dollari restasse costoso a lungo, gli istituti di credito potranno soffrire, con tutto ciò che deriva per i tassi di finanziamento alle famiglie e alle imprese. Non dimentichiamo che la grande crisi del 2008 è partita proprio dal settore finanziario, per poi espandersi rapidamente all’economia reale.

Alternativa made in Usa

Intanto la Federal Reserve Bank di New York ha appena introdotto sul mercato il Secured Overnight Financing Rate (Sofr), tasso pubblicato con frequenza giornaliera che ha l’ambizione di soppiantare il Libor. Negli ultimi anni vi sono stati numerosi casi di manipolazione di quest’ultimo indicatore e allora si è deciso di correre ai ripari. Il Libor è basato sulle osservazioni effettuate dagli stessi operatori che fanno parte del panel di rilevazione, mentre il nuovo indice si basa sugli effettivi scambi avvenuti sul mercato. Una maggiore trasparenza, dunque, per minimizzare i rischi di abusi da parte delle grandi banche.

Insomma, dietro c’è lo sforzo di garantire il corretto funzionamento del mercato nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, ma a breve termine potrebbe esservi qualche problema.

Anche l’Europa prepara la riforma

Il processo riformatore riguarda anche l’Eurozona che adotta come parametro per la costruzione dei mutui a tasso variabile l’Euribor, costruito con criteri simili al Libor americano. Non vi sono ancora decisioni in merito, ma il criterio prevalente tra gli addetti ai lavori è di puntare su un sistema ibrido tra rilevazioni delle banche che costituiscono il panel (attualmente sono 20) e una segnalazione continuativa dei tassi effettivamente applicati nelle transazioni. A tendere questo dovrebbe garantire tassi effettivi sui mutui più difficili da manipolare, ma come sempre accade quando vi sono delle novità, è verosimile che si assisterà a un periodo di assestamento della nuova misura, con una maggiore volatilità rispetto a quella solita.

Guardando all’oggi, la maggior parte dei mutuatari italiani ha un mutuo con tasso variabile ancorato all’Euribor, per cui non ha nulla di cui preoccuparsi. Ma è bene monitorare l’evoluzione su questo fronte per chi accenderà il contratto di finanziamento tra qualche tempo.

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1 Commenti:

studio.orestecirelli
6 Aprile 2018, 8:18

Bene, anche in questo caso è colpa di Trump...... c'è sempre lui di mezzo : tassi manipolati dalle banche, montagne di miliardi di dollari in carta straccia collocati dalle banche, Obama che le salva a spese dei contribuenti. .... è sempre Trump l'artefice; che rabbia, gli raperei a zero la folta chioma !

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